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​Desertificazione bancaria: la Toscana è 3° per pagamenti digitali

Crescono invece i servizi digitali

La desertificazione bancaria consiste nella graduale sparizione degli sportelli a disposizione dei cittadini sul territorio. Una delle dirette conseguenze di questo fenomeno è la corsa ai servizi digitali, accessibili direttamente online. In questo articolo si vogliono analizzare i dati relativi alla Regione Toscana, che è diventata la 3° regione in Italia per la diffusione dei pagamenti digitali.

Desertificazione bancaria in Toscana: la situazione

In meno di 6 anni, in Toscana, i cittadini hanno visto chiudere circa 640 sportelli bancari, con gravi disservizi quotidiani e una situazione allarmante dal punto di vista occupazionale. Il totale di persone senza una “banca fisica” è di 54.700 (l’1,5% dei cittadini) e allo stesso tempo sono stati persi più di 3.500 posti di lavoro. Si calcoli infatti che nel solo quinquennio 2018-2022 si è verificato un calo del 19,8% del numero totale degli sportelli e del 4,2% dei lavoratori.

Tale situazione solleva malcontento e insoddisfazione nei cittadini, come dimostrato dalle diverse manifestazioni in piazza. Questi, costretti dalla penuria di Bancomat, si trovano a dover usare sempre più la tecnologia digitale per le proprie transazioni economiche. Fulvio Furlan, il segretario generale di Uilca (acronimo di Uil Credito, Esattorie ed Assicurazioni), ha infatti spiegato che "9 persone su 10 si dichiarano insoddisfatte della desertificazione bancaria".

“La desertificazione degli sportelli bancari - ha aggiunto - è un problema sentito dalla popolazione. Le testimonianze delle persone incontrate fin qui ci confermano la portata sociale e non solo occupazionale del problema”.

Toscana: lo stato dei pagamenti digitali

La desertificazione bancaria in Toscana ha portato la regione ad essere sul podio delle più digitalizzate dal punto di vista dei pagamenti. I nuovi metodi di gestione finanziaria si sono rivelati però molto efficaci nelle zone con carenza di sportelli: al giorno d’oggi, infatti, la tecnologia risolve praticamente ogni formalità, comprese quelle economiche e bancarie.

Tra i vari strumenti di pagamento digitali - dai wallet alle carte di credito, di debito e prepagate - quelli più utilizzati, che risolvono maggiormente l’assenza di filiali nel territorio, sono senza dubbio le carte con IBAN gratuite, come quelle recensite da Punto Informatico, che sono in sintesi delle carte prepagate dotate appunto di IBAN, attivabili comodamente e facilmente. Questa tipologia di carte consente di usufruire di molti servizi bancari senza l'obbligo di aprire un conto corrente evitando in tal modo le spese connesse alla sua gestione e la necessità di recarsi in banca fisicamente. Tra i loro vantaggi ci sono ad esempio la possibilità di ricevere ed effettuare bonifici, o ancora di vedersi accreditato lo stipendio o di pagare bollettini postali. Il tutto, si ribadisce, senza dover disporre di un conto corrente.

La Toscana è l’esempio concreto di come i pagamenti digitali siano diventati una soluzione al problema della desertificazione, nello specifico sono aumentati del 13,8% nel corso del 2023. La prima città della regione per “assenza di contanti” è Firenze, aspetto positivo perché, come ha sottolineato il sindaco Dario Nardella, “con meno contanti nei portafogli e nei negozi, cresce la sicurezza nelle città”.

Senza contare che i pagamenti digitali offrono anche una maggiore tracciabilità delle transazioni, che può essere utile per la gestione del budget personale, e si rivelano particolarmente utili anche per gli acquisti online, oggi in netto aumento, in quanto consentono di effettuare transazioni in modo rapido e sicuro.

In conclusione, è evidente come i pagamenti digitali offrono comodità, sicurezza, tracciabilità e rapidità nelle transazioni. Con l'aumento della digitalizzazione e la sempre più diffusa desertificazione bancaria, diventa sempre più importante saper utilizzare i servizi di pagamento digitale in modo efficiente e sicuro.