Cultura

Life, da Caino al Califfato

Il libro presentato in Consiglio regionale, fa il punto sul movimento che ha portato il pianeta, oggi, in maggioranza, a rinunciare alla pena capitale

Il mondo è in movimento, da sempre. E’ così anche per i tratti più antichi, quelli iscritti nella cultura e nelle religioni, quelli che attraversano la storia. 

"E’ così anche per la pena di morte - ha commentato Eugenio Giani, presidente del Consiglio regionale - la pena capitale che la Toscana, primo Stato al mondo, abolì il 30 novembre del 1786”.

“Abbiamo deciso di chiudere simbolicamente la Festa della Toscana 2015 con la presentazione di Life”, precisa. 

Il libro, sottotitolo 'Da Caino al Califfato: verso un mondo senza pena di morte', attraversa il tempo e le terre, si cala nelle realtà più tremende, ma narra anche di come il mondo sia nel frattempo cambiato. Grazie al movimento mondiale che ha portato il pianeta, oggi, in maggioranza, a rinunciare alla pena capitale. “Il costante aumento degli Stati che stanno fermando le esecuzioni dimostra come il nostro lavoro, insieme a quello promosso dalla società civile, può raggiungere risultati impensabili – afferma Giani -; la Toscana continuerà ad essere in prima linea su questo tema come su quello dell'introduzione del reato di tortura nel nostro ordinamento giuridico”.

Con Marazziti i ricordi si fanno racconti, “Life” è un libro dove le immagini sono vivide. Le parole dell’autore, impegnato da decenni nella lotta alla pena capitale, fissano un’esperienze che “non ti lascia mai uguale”: “l’incontro con la morte”. Lo trovi coi condannati e coi familiari, con le vittime e con i carnefici. “Il mio – dice Marazziti – è un libro che trabocca di vita”.

Nel testo anche le “voci dal silenzio” del braccio della morte del carcere del Texas. Marazziti arriva fino a calarsi nella vita di un condannato innocente, laddove “… il senso di errore e di orrore cresce”. Né dimentica, l’autore, la raccapricciante filosofia del “sistema”: “Dis-umanizzare. Così, quando arriva davvero il giorno dell’esecuzione, sembrerà di togliere la vita da uno scarto, da un non più umano”.

In sala Gonfalone sembra quasi di sentirle, quelle voci dal silenzio, anche quelle che nel frattempo si sono spente.

Interviene anche Federico Gelli, le riflessioni sono incalzate dalla giornalista Micaela Barilari. C’è un messaggio che cammina sui numeri: quelli (in calo) dei paesi che applicano la pena capitale. Sono calati, stanno calando: “l’anno scorso, quelli che hanno ucciso, sono circa 22 su 200”, dice Marazziti, “stiamo dentro una svolta nella storia”. Ora si tratta di darsi da fare “per farla essere più veloce”.