Cultura

Il Memoriale degli Italiani ad Auschwitz riapre i battenti

Dopo un'opera di riprogettazione, il polo culturale della Memoria è tornato ad accogliere il pubblico. A Firenze la cerimonia di inaugurazione

Un polo culturale della Memoria dal colpo d'ala internazionale, riprogettato sotto il profilo museologico e con nuovo allestimento in spazi a loro volta rinnovati: torna ad apririrsi al pubblico il Memoriale degli Italiani ad Auschwitz e con esso il centro d'arte contemporanea Ex3 di piazza Bartali a Firenze si trasforma nel Memoriale delle Deportazioni.

L'inaugurazione oggi 25 Luglio, data emblematica in cui ricorre l'80° anniversario della caduta del regime fascista, con una cerimonia gremita di persone con rappresentanti istituzionali, delle organizzazioni e delle associazioni protagoniste della rinascita del Memoriale degli Italiani e della realizzazione del Memoriale delle Deportazioni.

Gli spazi si snodano attraverso un percorso espositivo che introduce, anche emotivamente, al suggestivo Memoriale originariamente inaugurato, era il 1980, nella città stessa di Auschwitz. 

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Da lì fu smantellato nel 2016 per essere ricollocato a Firenze con inaugurazione nel 2019. Dunque la riprogettazione che oggi lo restituisce con nuovo respiro alla fruizione pubblica.

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La cerimonia odierna si è svolta con tutti i crismi dell'ufficialità. Per la Regione Toscana sono intervenuti il presidente Eugenio Giani, l’assessora alla cultura della Memoria Alessandra Nardini - che per prima ha preso la parola - e il suo consigliere per le politiche per la Memoria, ovvero Ugo Caffaz. 

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Per il Comune di Firenze hanno preso parte alla cerimonia il sindaco Dario Nardella e l’assessora alla Memoria Maria Federica Giuliani, mentre per il Comune di Prato ecco il sindaco di Prato Matteo Biffoni e l’assessore alla cultura Simone Mangani.

Il presidente della Comunità Ebraica fiorentina Enrico Flick ha preso parte all'evento così come il presidente nazionale dell'Associazione Ex Deportati Dario Venegoni e la presidente della Fondazione Museo della Deportazione e della Resistenza Aurora Castellani.

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“Questo è un giorno storico - ha dichiarato il presidente Giani - e il Memoriale trova la sua collocazione più idonea. Siamo giunti fin qui grazie a un lavoro strettissimo con le istituzioni e con le realtà associative che sono punto di riferimento per la politica della Memoria in cui tanto crediamo. Oggi questi spazi pensati inizialmente per l’arte contemporanea si trasformano in qualcosa di contemporaneo, con la loro capacità di trasmettere qualcosa ai nostri giovani, nel voler trasmettere il nostro patrimonio di valori, nel voler dare attualità a quello che deve essere il messaggio che contro ogni negazionismo”.