Era il 10 Giugno 2023, quattro mesi fa: Kataleya Alvarez, per tutti Kata, 5 anni, poco dopo le 15,15 scompariva dallo stabile all'epoca occupato in cui abitava con la mamma e il fratellino. Una manciata di minuti a fare la differenza fra il suo giocare spensierato con gli amichetti, il rientro nello stabile e il nulla, il buio di una sparizione che pare non aver lasciato traccia.
La mamma grida la sua disperazione, lanciando appelli a non abbandonare le indagini e spingendo a un rilancio anzi con l'invito a ispezionare gli edifici attorno a quello della scomparsa della bambina, alla periferia di Firenze.
Quello stabile nel frattempo è stato sgomberato e sì, è stato ribaltato da cima a fondo con il coinvolgimento anche delle squadre speciali dei carabinieri, che conducono le indagini sotto la regia della procura fiorentina. L'ipotesi di reato è sequestro di persona a scopo estorsivo. Sono 5 le persone iscritte nel registro degli indagati.
Le prossime mosse degli investigatori
Passato palmo a palmo, intercapedine per intercapedine, ma non basta: sono infatti state disposte e si terranno a breve nuove ispezioni ancor più approfondite con tanto di scavi. Si vuole escludere senza alcun margine di incertezza che quell'edificio conservi tracce della piccola.
Intanto piste escluse e piste aperte in questi quattro mesi si sono accavallate in un'indagine serrata che guarda tanto nell'ambito familiare e del contesto in cui la bambina viveva a Firenze, tanto all'estero: il Perù, paese d'origine della famiglia di Kata, ha infatti accolto la richiesta di rogatoria della procura fiorentina che porterà ad ascoltare 14 persone.
Nessuna pista utile invece dal confronto del dna: i campioni ematici repertati nello stabile non appartengono a Kata.