Cronaca

Sei giorni senza Kata, si cercano risposte dal dna

La procura ha affidato l'incarico a un genetista, lo stesso che lavora sul caso Capovani. Sentite due donne che abitano nello stabile occupato

Carabinieri e vigili del fuoco nel luogo della scomparsa di Kata

Si cercano risposte dal dna sul caso di Kataleya Alvarez, la bambina di 5 anni scomparsa lo scorso sabato 10 Giugno da uno stabile occupato alla periferia nord di Firenze. Sei giorni senza Kata, mentre le indagini proseguono fra ascolto e perizie.

Quanto al primo aspetto, oggi due donne che abitano nell'edificio occupato da cui la bimba è sparita e in cui viveva con i genitori e il fratellino sono sono uscite dall'ex hotel insieme con i carabinieri per essere sentite in procura come persone informate sui fatti. I militari sono poi tornati nel tardo pomeriggio allo stabile per prelustrare uno dei garage in stato di profondo abbandono e sporcizia.

Sotto il profilo invece delle indagini peritali, oggi la procura ha affidato l'incarico di estrarre il dna dallo spazzolino da denti e dagli oggetti della piccola Kata allo stesso genetista che lavora sul caso di Barbara Capovani, la psichiatra uccisa a Pisa da uno dei suoi ex pazienti. Si tratta di Ugo Ricci, della medicina legale di Careggi a Firenze.

Sei giorni senza Kata, senza nessuna traccia della bambina con le codine brune e i pantaloncini viola ripresa per l'ultima volta dalle telecamere di videosorveglianza puntate sull'uscita dal complesso occupato alle 15,01 di sabato scorso. Lei in quello stabile in quel momento rientrava, ma mezz'ora dopo già non c'era più.

I genitori e il fratellino hanno fornito agli inquirenti vari elementi, e ieri sono stati portati via dall'ex albergo e accolti in una struttura dei servizi sociali comunali insieme con la famiglia dello zio di Kata, a cui lei era affidata nel momento della scomparsa mentre la mamma era al lavoro. Dov'è Kataleya? Le indagini continuano.