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Toscana in zona rossa, coro unanime per i ristori

Appena appresa la notizia le categorie economiche hanno lanciato contemporaneamente l'appello a rispettare i termini indicati per i ristori

Con l'ingresso della Toscana tra le zone rosse le categorie economiche si sono trovate costrette a rivedere nuovamente i piani di lavoro, ed è scattato unanime l'appello al governo per mantenere le promesse sugli aiuti economici individuati nel cosiddetto Decreto Ristori bis.

"Era purtroppo prevedibile che arrivassimo a questo punto, visto l'incremento del numero dei contagi - ha commentato Luca Tonini, presidente di CNA Toscana - Per le aziende significa avere ulteriori problemi, all'interno di una situazione già complicata. Dobbiamo capire adesso se i ristori andranno avanti, ed eventualmente per chi. Come CNA Nazionale abbiamo lavorato ad un documento per chiedere di sostenere ulteriormente le imprese e di fare valutazioni non solo sui codici Ateco, ma sull'effettivo calo percentuale del fatturato, rispetto all'anno precedente".

Massimo Biagioni, direttore regionale Confesercenti Toscana ha commentato così la situazione "Già con la ristorazione le imprese sono state messe nelle condizioni di non sapere cosa fare, che approvvigionamenti, che programmazione del personale, aprire o no. Le mancanze pesanti di mesi fatti trascorrere invano si riverberano ancora una volta in maniera più pesante sul mondo dell’impresa. Ancora dobbiamo attaccarci ai ristori e alla possibilità di sopravvivere chiedendo con forza scelte rapide e efficaci senza che la burocrazia ci faccia affogare. Imprese allo stremo potrebbero non reggere l’impatto”.

Intanto i Ristoratori Toscana hanno concluso la loro camminata diretta dal presidente Giuseppe Conte, partita dal Ponte Vecchio a Firenze ed arrivata a Palazzo Chigi per chiedere aiuti economici ed interventi a sostegno delle attività che hanno ridotto o azzerato il loro volume di affari a causa della crisi prodotta dalla pandemia.