Cultura

È caldo? C'era una volta il sorbetto cremolato

Con le alte temperature è arrivato anche il boom del gelato, il cui antenato nacque alla corte dei Medici e da lì si diffuse all'estero

È caldo? Beh sì, le settimane tra Maggio e Giugno sono state avvolte da un'onda di calore che ha portato le temperature anche oltre i 35 gradi, con conseguente e immediato boom nel consumo di gelato, cibo ghiacciato prelibato e rinfrescante must dell'alimentazione estiva come merenda o sostituto del pasto, nonché sua gustosa conclusione in qualità di dessert.

Che sia buono e fresco lo si sa, quel che è meno noto è che la sua storia ha radici fiorentine che affondano negli eventi di corte al tempo dei Medici. Era la prima metà del 1500. Dai continenti remoti arrivavano frutti mai visti, spezie dal gusto esotico e specialità mai assaporate. Nei banchetti dei nobili si faceva a gara per stupire i commensali, perché da tavole e spettacoli passavano le trame di consensi e alleanze, non di rado suggellati da sponsali di rango.

Così un pollivendolo fiorentino, tal Ruggeri, in una gara sulla pietanza più originale mai comparsa sui deschi dei potenti sbaragliò tutti col suo dolcetto gelato. Nasceva il sorbetto cremolato, antenato del gelato d'oggidì. 

Poi si studiò come montarlo, in mastelli pieni di ghiaccio e sale che accoglievano recipienti in cui si faceva roteare il liquido da gelare che poi veniva messo sotto ghiaccio in recipienti di metallo dalle forme più suggestive. La meraviglia del palato si diffuse presto, complice il matrimonio di Caterina de' Medici con colui che sarebbe poi divenuto re di Francia, il duca Enrico d’Orléans.

Caterina portò con sé oltralpe il buon Ruggeri, che strabiliò i francesi al banchetto di nozze col suo famoso dolcetto gelato. Il pollivendolo tornò poi presto alla sua attività originaria, lasciando la ricetta segreta a Caterina. L'alba della storia del gelato - che fin lì aveva vantato tentativi non così sbalorditivi - era sorta.