Cultura

Piattaforme digitali per riviste culturali

“Le riviste di cultura nell’età della comunicazione globale” un convegno in Consiglio per non far disperdere la tradizione delle riviste culturali

In Toscana presenti 250 riviste culturali e bisognerebbe fornirne gli strumenti affinché questa tradizione non vada persa. Questo l’obbiettivo del convegno “Le riviste di cultura nell’età della comunicazione globale” che si terrà domani, giovedì 11 dicembre alle 15 a palazzo Bastogi. Il convegno, promosso dal coordinamento riviste italiane di cultura (Cric) e dall’assessorato regionale alla cultura, rientra nelle iniziative per la Festa della Toscana. 

“Si vuole sintetizzare – ha detto il consigliere regionale Severino Saccardi – la storia delle riviste di cultura in Italia, pubblicazioni di orientamenti e appartenenze diverse, ma che hanno in comune il carattere umanistico e il senso civico”. “Nel mondo della comunicazione globale – ha aggiunto il consigliere – il ruolo di queste riviste è proprio quello di non disperdere la storia. Bisogna creare a Firenze un salone permanente delle riviste di cultura che dia loro respiro e le valorizzi”.

Il convegno darà spazio a voci di molteplici attori, dalle riviste stesse agli operatori locali, dai settori ministeriali coinvolti, alla stampa, agli editori di grandi riviste a carattere nazionale. “Non chiediamo sussidi ma strategie – ha detto il presidente del Cric, Valdo Spini -. Vogliamo internazionalizzarci nel contenuto e nei rapporti, utilizzare le piattaforme informatiche come integrazione con il prodotto cartaceo e andare on line. Questo sarebbe un modo per rilanciare la cultura”. “La Toscana – ha concluso – è l’unica regione ad aver fatto il censimento delle riviste culturali, ne sono presenti 250”.

Ad aprire i lavori, domani, sarà Daniela Lastri dell’Ufficio di presidenza del Consiglio regionale, a seguire parleranno l’assessore regionale alla cultura Sara Nocentini e Valdo Spini. Presiede Severino Saccardi. Tra gli interventi quello di André Chabin che racconterà l’esperienza del Salon de la Revue di Parigi. Ogni rivista avrà domani uno spazio per esporre alcuni numeri.