Cultura

Irresistibile Transarquitetonica

Pubblico di tutte le età in coda al Centro Pecci per percorrere e ripercorrere la fantastica installazione dell'artista brasiliano Henrique Oliveira

Un'esperienza inusuale, sorprendente. E dopo averla vissuta la prima volta non si può fare a meno di ripeterla, a prescindere dal fatto di avere sette o otto anni oppure quaranta o sessanta. 

Stiamo parlando di Transarquitetonica, l'installazione dell'artista brasiliano Henrique Oliveira diventata una delle opere di maggiore successo della mostra La fine del mondo nel nuovo centro Pecci di Prato, trasformato in un'astronave da Maurice Nio. Con tanto di coda all'ingresso dell'opera ( eh sì, è un percorso) e addetto alla vigilanza che dirige il traffico in entrata, lasciando almeno venti secondi di vuoto fra un piccolo gruppo e l'altro di visitatori per consentire a tutti di emozionarsi a dovere.

Oliveira ci ha messo un mese e mezzo per costruire Transarquitetonica all'interno del Pecci, utilizzando come è sua consuetudine solo materiali di risulta e a buon mercato: un grande corpo organico inizialmente fatto di mattoni, poi di cemento, poi di legno, che diventa via via sempre più stretto e solo all'ultimo momento si svela. Innescando un commento unanime: "Bello! Ancora". Da non perdere.

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