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Profughi al lavoro nei consorzi di bonifica

La Regione sta lavorando alla convenzione. Il lavoro, su base volontaria, sarà preceduto da un breve corso di formazione

I migranti saranno impegnati in piccoli interventi aggiuntivi e diversi da quelli già svolti dal personale interno dei consorzi o dalle ditte che lavorano in appalto, come la manutenzione di canali agricoli, la  pulizia delle sponde di fiumi e torrenti, il censimento delle opere idrauliche. Attività che saranno tutte manuali e senza uso di macchinari. In Regione si pensa anche ad un possibile coinvolgimento dei rifugiati nella cura dei parchi regionali.

Il punto della situazione è stato fatto nella sede della presidenza della Regione in una riunione con il governatore Rossi a cui erano stati invitati tutti i soggetti che, su incarico delle prefetture, stanno gestendo l'accoglienza dei migranti. Una riunione a cui ne seguiranno altre.

"Il confronto ci aiuterà ad avere linee e regole di condotta comuni – conferma l'assessore alla presidenza, Vittorio Bugli -. Aiuterà a scambiarsi buone pratiche e risolvere così più facilmente i problemi in cui qualcuno si possa imbattere. Servirà anche alla Regione per avere un quadro più preciso e diretto di cosa si sta facendo sul territorio".

I consorzi di bonifica utilizzeranno i migranti che hanno richiesto asilo in Italia.

Dall'aprile 2014 ad oggi, i rifugiati e richiedenti asilo accolti in Toscana sono 5.548, 

Sono invece circa 350 le  famiglie pronte ad accogliere in casa uno o più rifugiati che hanno chiamato il numero verde speciale 331.6983061 attivato dalla Regione.

Anche il viceministro alle infrastrutture Riccardo Nencini ha offerto un'abitazione di sua proprietà nel Mugello.