"Noi Sindaci della Toscana, a servizio delle nostre comunità e interpreti delle loro esigenze, siamo qui per sottoscrivere un'alleanza con la Regione che va oltre il semplice accordo. Ci riconosciamo pienamente nel percorso intrapreso dal Presidente Eugenio Giani, un percorso che lo ha visto agire come un Sindaco tra i Sindaci": inizia così il Patto di San Gimignano, un documento sottoscritto dal candidato presidente della Regione Pd, M5s e Avs Eugenio Giani, attuale governatore, con i sindaci toscani (beh non tutti, almeno quello di Pistoia ad esempio no perché è il competitor di Giani nella corsa delle elezioni regionali, è Alessandro Tomasi candidato del centrodestra).
Il documento (la versione integrale è scaricabile qui in coda all'articolo, ndr) è stato sottoscritto ieri nel borgo del Senese in un evento corale che dà gambe all'idea programmatica di Giani di stilare una piattaforma di "273 cose da fare per 273 Comuni toscani" modellati sui singoli territori e su cui poi andare a misurare le azioni della Regione nella prossima legislatura.
I sindaci riconoscono a Giani la "costante vicinanza a ogni singola realtà locale" e annunciano che "lo sosterranno alle prossime elezioni regionali del 12 e 13 Ottobre 2025".
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Un impegno reciproco
Il Patto di San Gimignano definisce reciproci impegni: se ai sindaci spetterà di individuare interventi prioritari, alla Regione spetterà invece destinare risorse per le necessità dei territori.
Servizi, welfare, infrastrutture e trasporti, connessioni di rete sono i nodi individuati come priorità d'azione insieme allo sviluppo sostenibile e alla valorizzazione delle economie locali e del patrimonio culturale.
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Il modello toscano esempio in Italia
Ma è il welfare la materia considerata fiore all'occhiello di una Toscana il cui modello mira a fare scuola a livello nazionale: "La Toscana, forte di una tradizione di solidarietà e di un sistema sanitario d'eccellenza, vuole diventare un vero e proprio laboratorio di welfare innovativo e di prossimità, un modello sociale di riferimento per l'Italia intera".
Non manca il colpo d'ala internazionale: "In un'epoca segnata da conflitti e tensioni, la Toscana ribadisce la sua vocazione quale terra di diritti civili e culla di una profonda cultura della pace. La Regione e i Comuni si uniranno per promuovere il dialogo e la cooperazione tra i popoli.