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Neve tonda, cos'è il fenomeno che ha imbiancato le città toscane

Non è grandine ma non è neppure neve: i piccoli grani gelati sono groupel o graupel. Ecco quando e come si formano, non serve nemmeno lo zero termico

Piccoli grani ghiacciati ma friabili: è la neve tonda, groupel o graupel che ieri ha imbiancato le città toscane da Pisa a Firenze creando uno scenario suggestivo ancorché potenzialmente scivoloso per auto e pedoni.

Ma cos'è la neve tonda? E come si forma? Ebbene, il groupel non è né grandine né neve. Fin qui facile: altrimenti si chiamerebbe così. E invece no, perché si tratta di un fenomeno meteorologico a sé riconosciuto anche dal Servizio Meteorologico Nazionale dell’Aeronautica Militare oltre che - a livello internazionale - dal World Meteorological Organization.

Intanto i chicchi di neve tonda, con diametro intorno al mezzo centimetro, sono morbidi e friabili e si comprimono con facilità. La loro consistenza è proprio l'indice plastico della differenza del groupel con la grandine e con la neve. Sì perché la grandine è ghiaccio puro, mentre il groupel è un agglomerato di fiocchi di neve che si aggregano in determinate condizioni.

Il loro processo di formazione avviene per fusione e aggregazione. I fiocchi cadono dalla nube. Se attraversano in quota una zona d'aria a temperature sopra lo zero iniziano a fondersi, ma quando al di sotto poi dovessero attraversare un'area più fredda ecco che danno luogo ad agglomerati, la neve tonda appunto. A causa di questo processo di formazione per dinamica, la neve tonda può formarsi anche con temperature superiori allo zero termico.

La superficie del grano risulta frastagliata, perché si tratta di fiocchi in forma di pallina, mentre la grandine essendo ghiaccio presenta superficie liscia e il grano non è molle e comprimibile.