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Attualità mercoledì 19 febbraio 2020 ore 17:14

Coronavirus, la Toscana chiede lumi al commissario

L'Ausl Toscana centro ha chiesto delucidazioni sull'ipotesi quarantena al commissario per il coronavirus. La questione approda in Consiglio regionale



FIRENZE — Emergenza coronavirus Covid-2019: di fronte all'allarme generato dall'imminente arrivo in Toscana di centinaia di cittadini cinesi di ritorno dal capodanno lunare in Cina - e al moltiplicarsi di richieste di mettere tutti in quarantena come misura precauzionale - il direttore generale della Ausl Toscana Centro Paolo Morello Marchese ha scritto al commissario straordinario nazionale Angelo Borrelli elencandogli i provvedimenti assunti fino ad oggi in Toscana e chiedendo lumi proprio in merito all'ipotesi quarantena.

“L’Ausl Toscana Centro ha attivato tempestivamente, in base alle circolari del Ministero della Salute, l’Unità Sanitaria di Crisi direttamente collegato con la task force della Regione Toscana - si legge nella nota - Le azioni messe in essere dalla Ausl Toscana Centro sono state: 1) disposizioni generali per tutti gli operatori sanitari dell’azienda, medici di medicina generale e pediatri di libera scelta, in particolare: procedure per le centrali operative 118 ed Emergenza Sanitaria Territoriale, disposizioni inerenti ricovero ospedaliero dei casi sospetti, disposizione per l’uso dei dispositivi di protezione individuale in emergenza sanitaria territoriale e pronto soccorso, indicazioni per la Medicina Generale e Pediatri di Famiglia, raccomandazioni per il monitoraggio autogestito a domicilio con schede informative in inglese, italiano e cinese, raccomandazioni in caso di isolamento fiduciario. 2) In riferimento alla circolare del Ministero della pubblica istruzione sono stati identificati circa 300 bambini cinesi che sono rientrati dal capodanno cinese in Toscana, è stato concordato con i rispettivi genitori di effettuare una permanenza volontaria fiduciaria a domicilio. Conseguentemente sono, ad oggi, sotto monitoraggio giornaliero relativamente alla condizioni cliniche circa 1300 persone che stanno stazionando volontariamente presso il proprio domicilio. 3) In questi giorni si sta completando il rientro dal capodanno cinese di un numero imprecisato di cittadini (il Consolato Generale Cinese di Firenze ritiene che possa trattarsi di circa 2500 persone). Non potendo procedere alla identificazione puntuale di ciascuna persona, la Regione Toscana ha predisposto, in accordo con il consolato generale cinese in Firenze, un ambulatorio rivolto a soggetti che rispondono al criterio epidemiologico sopra descritto e che presentano blandi sintomi clinici simil infuenzali (rinite, tosse e lieve stato febbrile), a cui si accede, da parte di persone che sono di rientro dalla Cina, tramite numero telefonico del Cup dedicato e provvisto di supporto in lingua cinese. Attraverso la prenotazione viene dato un appuntamento. Durante la visita viene compilata la scheda anagrafica, anamnnestica, misurazione della temperatura e tampone orofaringeo. Tale prelievo viene inviato presso il laboratorio di microbiologia e virologia dell’Aou Careggi."

"Riteniamo pertanto di aver messo in essere quanto previsto dalle vostre disposizioni e da quelle del Ministero della Salute - conclude Morello nella nota - A seguito di ripetute comunicazioni a mezzo stampa e social sulla necessità di “obbligare” in isolamento tutta la popolazione di rientro dalla Cina, cinese e non, si chiede delucidazioni in merito a quanto riportato".

Nell'attesa che Borrelli risponda, su richiesta dei rappresentanti di Forza Italia, il coronavirus sarà al centro della prossima seduta del Consiglio regionale.

"L’analisi del virologo Burioni sulle 2500 persone di ritorno in Toscana dalla Cina al termine delle celebrazioni per il Capodanno cinese - spiegano i consiglieri Maurizio Marchetti e Marco Stella - non ha che rafforzato la nostra convinzione di una forte sottovalutazione da parte della Regione circa il rischio contagio. Altrimenti non si capisce perché il nostro giovane connazionale trattenuto in Cina per poche linee di febbre sia stato trasportato in ambiente sterile e trattenuto in isolamento, mentre 2500 persone provenienti dalle aree a rischio possono rientrare senza alcuna forma di controllo e contenimento".

"L’incubazione del covid-19 è di un paio di settimane - ricordano Marchetti e Stella - Queste persone magari rientrano in Toscana asintomatiche ma contagiose, e lo scopriremo solo vivendo e purtroppo ammalandoci. Perché? Perché negare la quarantena? A nostro avviso è da irresponsabili, e la giunta deve venire in aula a spiegare nel dettaglio i perché e i per come sulle scelte di gestione sanitaria di questo evento di estrema potenzialità di rischio. Dopo il caso del superbatterio New Delhi e il silenzio con sui i focolai sono rimasti coperti da silenzio per mesi, rispetto ai cittadini, intendiamo scongiurare una simile condotta omissiva. Per questo abbiamo chiesto e ottenuto la comunicazione in aula".


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