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Attualità giovedì 18 maggio 2017 ore 17:00

"Tirrenica, Del Rio revochi la concessione a Sat"

Lo chiedono associazioni ambientaliste e comitati dopo che la Commissione Europea ha deferito l'Italia alla Corte di Giustizia. La lunga storia



FIRENZE — La proroga in automatico della concessione autostradale alla Sat ha portato la Commissione Europea a deferire l’Italia alla Corte di Giustizia. Immediata la reazione delle associazioni ambientaliste e dei comitati cittadini che da anni si battono contro il nuovo collegamento autostradale

“La notizia che la Commissione Europea ha deferito l’Italia perché ha violato le direttive in materia di gare per l’assegnazione delle concessioni è un pieno riconoscimento delle nostre buone ragioni, da sempre sollecitate con ricorsi, memorie ed incontri in sede di Unione Europea fin dal 2009 - si legge in una nota di Legambiente, Wwf, Terra di Maremma, Comitato per la bellezza, Rete dei Comitati per la difesa del territorio, Fai, Italia Nostra - Questa notizia è un altro pesante macigno sull’Autostrada della Maremma: a questo punto chiediamo al Ministro Delrio di revocare la concessione a SAT, abbandonare definitivamente il progetto di autostrada e procedere con l’adeguamento dell’Aurelia, la soluzione più efficace ed immediata per la messa in sicurezza e la mobilità del territorio maremmano”.

Vogliamo ricordare che il ricorso del 2009 a cui fa riferimento la Commissione Europea nell’atto di censura era proprio quello promosso da associazioni ambientaliste e comitati per segnalare che la proroga senza gara assicurata a Sat dal governo italiano fino al 2046 era in contrasto con le direttive europea 2004/18/CE.

"Nel 2009 la Commissione Europea, sulla base del reclamo presentato da verdi, associazioni e comitati, chiese al Governo italiano di ridurre la proroga della concessione dal 2046 al 2043 e la messa a gara del 100 per cento dei lavori - si legge ancora nella nota - Impegni che non sono stati mantenuti dall’Italia e da qui la riapertura della procedura d’infrazione nel 2014 e l’esito attuale con il deferimento alla Corte di Giustizia".

"Mentre il progetto si andava man mano modificando e riducendo nei costi da 3,8 a 2  e poi 1,4 miliardi - proseguono associazioni e comitati - nessuna modifica della concessione veniva adottata dal Governo italiano. Inoltre i lavori del tratto Civitavecchia Tarquinia sono stati realizzati al 100 per cento senza gara, esattamente il contrario di quanto chiedeva la Commissione Europea".

"Le associazioni, insieme alla copresidente del partito verde europeo Monica Frassoni e ad Anna Donati di Green Italia hanno costantemente seguito tutta la vicenda in sede di Unione Europea - concludono Legambiente, Wwf, Terra di Maremma, Comitato per la bellezza, Rete dei Comitati per la difesa del territorio, Fai, Italia Nostra - così come abbiamo consegnato alle commissarie europee Bienkowska e Vestager, una ulteriore memoria per fare il punto sul progetto Sat e le prescrizioni contenute nell’Allegato Infrastrutture al DEF 2017, compresa la verifica di valutazione comparativa con il progetto di adeguamento dell’Aurelia, informando di queste novità Bruxelles.


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