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Cronaca giovedì 22 agosto 2019 ore 12:05

Esplosione, migliora una delle donne ferite

La palazzina crollata il 23 Luglio scorso a Portoferraio

Silvia Pescatori è stata trasferita all'ospedale di Comunità elbano ma è rimasta senza casa, la figlia rimane in condizioni critiche ma stabili



PORTOFERRAIO — E’ tornata all’Elba Silvia Pescatori la signora di 75 anni rimasta gravemente ferita nello scoppio della palazzina avvenuto a Portoferraio in via De Nicola lo scorso 23 Luglio (leggi gli articoli correlati). E’ rimasta ricoverata per le ustioni e una ferita alla testa fino a ieri all’ospedale di Livorno. 

Ieri, 21 Agosto, come spiega la famiglia in una nota, la signora è stata trasferita a Portoferraio in degenza all’ospedale di Comunità. Le sue condizioni sono buone, ha subito nel frattempo un’operazione alla testa e le sono state curate le ustioni al viso e agli arti, tanto che, molto probabilmente, presto verrà dimessa. 

Restano stabili, anche se critiche, le condizioni di Elisa Paolini, la figlia 46enne della signora Silvia, che resta ricoverata all’ ospedale di Cisanello a Pisa. 

Silvia Pescatori nello scoppio della palazzina ha perso il marito Alberto Paolini, deceduto poche ore dopo la tragedia e adesso è senza casa, un problema che si presenterà non appena verrà dimessa e la famiglia confida in un aiuto da parte delle istituzioni. 

“Proprio in queste ore - dice il sindaco di Portoferraio, Angelo Zini - stiamo lavorando per cercare una soluzione a questo problema. Il vice sindaco Luca Baldi è all’opera per trovare una sistemazione non solo alla signora Silvia ma anche alla famiglia di Andrea Ferrari uscita illesa dalla tragedia”. 

Intanto il cognato della Pescatori, Pietro Pinto, anche a nome degli altri familiari, come si legge nella nota, esprime il suo più sentito ringraziamento rivolto a tutti coloro che fin dal momento del crollo e nelle settimane successive si sono adoperati in vario modo per aiutare le famiglie coinvolte.

“I carabinieri che sono stati sempre gentili e collaborativi, i vigili del fuoco, le associazioni di volontariato e le Arciconfraternite, i vicini di casa, coloro che hanno partecipato ai funerali delle tre vittime e hanno espresso vicinanza e quanti hanno organizzato la raccolta fondi per un primo aiuto materiale ai superstiti – elenca Pietro Pinto – infine ma non per ultimo, un pensiero ad Elisa perché possa tornare presto all’Elba”.


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