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Attualità martedì 02 giugno 2020 ore 12:53

2 Giugno nel ricordo dei medici morti per Covid

covid medico

Sulla pagina Fb dei medici di famiglia toscani "La voce del curante" un post per i colleghi che non ce l'hanno fatta. Tre quelli morti in Toscana



FIRENZE — Si sono fotografati con il lutto al braccio e con il volto stanco i medici di famiglia e di continuità assistenziale della Toscana che, attraverso la pagina Facebook "La Voce del curante" pensata come strumento di informazione vera ai pazienti, hanno deciso di celebrare il 2 Giugno nel ricordo dei loro colleghi morti a causa del Covid. Tre, al momento quelli che in Toscana non ce l'hanno fatta e 167 quelli citati nell'elenco sul sito della FNOMCeO, la Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri.

Ecco il testo del post:

"Abbiamo pensato a lungo sul taglio con cui scrivere questro post...la risposta era negli occhi di tutti noi fotografati... Portiamo il lutto e lo esprimiamo nel giorno della festa della Repubblica per i nostri Colleghi deceduti, perchè è giusto ricordarli: quando muore uno di noi, nell'esecizio della propria professione, se ne va un figlio di Ippocrate e un servitore dello Stato, al pari di poliziotti, carabinieri, vigili del fuoco, magistrati, giornalisti.

E va ricordato che la maggiorparte di noi si è ammalata dovendo comunque soccorrere i pazienti senza lavorare in sicurezza, perchè mentre il mondo si interrogava sul COVID-19 i medici di famiglia e i colleghi nei reparti ospedalieri si trovavano già a fronteggiare l'attacco a mani nude.
E lavorare in sicurezza vuol dire anche essere sereni delle scelte diagnostiche e terapeutiche operate sulla base di tanti anni di studio che rendono dei ragazzi progressivamente dei medici.

In Italia nel 95% delle cause penali i medici vegono prosciolti (fn. La Repubblica 2019), ma sono 300.000 le cause pendenti.

Neanche in epoca Covid lo stato italiano ha pensato di salvaguardarci e farci lavorare più serenamente, nonostante la pressione lavorativa in termini di carico orario e stress psicologico fosse molto alta e benchè le richieste arrivassero da più parti, depenalizzando l'atto medico.

Tutto ciò lascia l'amaro in bocca come al fanciullo che sentendosi in pericolo guarda il volto del padre cercando un abbraccio e riceve invece uno schiaffo.

Quindi oltre a piantare alberi per le vitime del Covid, ringraziare i nostri pazienti che ci hanno supportato con un sorriso, una telefonata, i vicini di casa che hanno cucinato e cantato e pregato per noi, è DOVEROSO ricordare la morte dei nostri Colleghi, che la malaorganizzazione di una sanità scelleratamente impoverita e privata di risorse essenziali e necessarie, ha permesso che avvenisse.

I medici hanno già un giorno sul calendario, il 26 settembre, SS Cosma e Damiano, non serve un altro giorno della memoria, fine a se stesso, ma il 2 Giugno, nel giorno in cui l'Italia si è espressa come una nazione, noi figli di Ippocrate ci stringiamo ai nostri caduti e alle loro famiglie, chiedendo allo stato italiano di riconsiderare la centralità del nostro lavoro"


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