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Cultura giovedì 16 novembre 2023 ore 13:52

Sbarca online il Regio archivio fotografico degli Uffizi

Una delle foto contenute nel Regio archivio fotografico degli Uffizi
Una delle foto nel Regio archivio fotografico degli Uffizi, di autore ignoto

Nato nel 1903, è stato riscoperto nel 2018, restaurato e digitalizzato. Il patrimonio di 45mila scatti adesso è sul web accessibile a tutti



FIRENZE — Sbarca online accessibile a tutti il Regio archivio fotografico degli Uffizi, 45mila scatti per un patrimonio che - istituito nel 1903 e riscoperto nel 2018 - è stato interamente restaurato e digitalizzato.

A tenere a battesimo la nascita del Regio archivio fotografico fu l'allora direttore delle Gallerie Fiorentine Corrado Ricci, che intese così dotare il museo di una raccolta fotografica a disposizione del pubblico. Ebbene oggi più che mai con le possibilità offerte dal web il suo sogno è realtà, perché davvero chiunque nel mondo adesso può godere di quel tesoro di immagini dal sito del museo, anche con possibilità di effettuare specifiche ricerche per stringa o per numero di inventario.

L’archivio fu riscoperto nel 2018 durante dei lavori di ripristino in alcuni spazi. Raccoglie oltre 45mila fotografie realizzate con varie tecniche (albumine, gelatine ai sali d'argento, stampe al carbone, stampe fotomeccaniche a mezzatinta e collotipie).

Si tratta principalmente di riproduzioni, effettuate da circa 300 autori tra fotografi, editori e stampatori, di opere d'arte italiane e straniere, ma anche monumenti, paesaggi, persone ed eventi storici non solo fiorentinicome nel caso della distruzione della chiesa degli Scalzi affrescata dal Tiepolo a Venezia durante la prima guerra mondiale o la costruzione della diga di Malamocco, sempre nel veneziano.

L’ arco di tempo coperto da queste immagini va dagli albori della fotografia a metà Ottocento fino agli anni Sessanta del secolo scorso.

Quando la collezione è stata rinvenuta era ancora all’interno di grandi contenitori originali, realizzati su misura all’inizio del Novecento per facilitare la consultazione e la conservazione del materiale fotografico. 

Tre armadi verticali contenevano le immagini di piccolo e medio formato in 180 cassetti apribili a ribalta, due armadi longitudinali con 40 piani scorrevoli ospitavano i grandi formati e 41 scatole di legno e cartone erano dedicate al settore topografico della raccolta. 

Le fotografie erano state disposte in ordine alfabetico per autore e luogo e riposte in cartelline numerate, corredate da elenchi e da precise indicazioni degli autori delle opere riprodotte e delle loro immagini. Subito dopo il ritrovamento, furono effettuate operazioni di spolveratura delle immagini, oltre che manutenzione degli armadi e delle scatole. È stato quindi compiuto il lavoro di digitalizzazione del fondo.

La piattaforma di consultazione consente di navigare nell’archivio ricercando artisti, opere, fotografi, località e tecniche fotografiche. E' possibile vedere sia il recto che il verso delle fotografie d’arte, di persone, panorami, monumenti, città europee e luoghi esotici, anche scorrendole all’interno delle loro cartelle e visionandone gli elenchi originali.

La scoperta di questo prezioso patrimonio, che rappresenta una delle più importanti e antiche fototeche storiche dei musei italiani, è stata accompagnata da una ricerca sulla genesi del fondo e dalla creazione di un gruppo di studio cui hanno partecipato esperti di conservazione e di storia della fotografia, dell’Opificio delle Pietre Dure, delle Università di Firenze e di Udine e del Kunsthistorisches Institut Florenz.

"Trovare un tesoro in soffitta è il sogno di tutti - ha commentato il direttore delle Gallerie degli Uffizi Eike Schmidt - e le foto riemerse dalle stanze nascoste degli Uffizi sono un tesoro nel senso più letterale del termine. È vero che il loro valore materiale è enorme, ma quello che per noi tutti conta di più è che raccontano la Storia, con fedeltà e con poesia. E poi c’è il valore aggiunto di vedere come erano conservate e consultate". 


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