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Attualità sabato 14 maggio 2016 ore 14:00

E "Volare" emoziona anche i principi nipponici

Curioso fuori programma alla cerimonia ufficiale per le altezze imperiali Akishino e consorte, che rompono il rigidissimo protocollo imperiale



FIRENZE — Alla fine di fronte alla festa allestita da Firenze, tra le bellezze artistiche, gli onori lo spettacolo degli sbandieratori storici, si devono essere lasciati prendere dall'emozione. E così il principe e la principessa Akishino hanno fatto un piccolo strappo al rigidissimo protocollo che impone essere un'altezza imperiale del Giappone, battendo le mani sulle note di "Volare", la canzone di Modugno che per tutto il mondo significa "Italia".

La visita, organizzata nell'ambito delle celebrazioni per i 150 anni delle relazioni diplomatiche tra Italia e Giappone, è iniziata stamani all'Opificio delle Pietre Dure, dove i due consorti hanno ammirato alcune delle opere in restauro, tra cui l'Adorazione dei Magi di Leonardo da Vinci e la Porta Sud del Battistero opera di Andrea Pisano, in compagnia del sottosegretario ai Beni e alle attivita' culturali, Ilaria Borletti Buitoni,e dal soprintendente Marco Ciatti.

Lasciata la sede dell'Opificio, la cerimonia si è spostata in Palazzo Medici Riccardi, dove i principi nipponici sono stati ricevuti dall'assessore alle relazioni internazionali del Comune di Firenze Elisabetta Mantovani  e dalla vicepresidente della Città Metropolitana Brenda Barnini; il sindaco e presidente della MetroCittà, Dario Nardella, in questi giorni è in Giappone per la riunione dei sindaci sull'ambiente, iniziativa collaterale del G7. Accolti nel chiostro centrale del Palazzo, i consorti Akishito sono stati accolti dal grido "Viva Fiorenza e Viva il Giappone" scandito dai figuranti del Corteggio storico, quindi hanno assistito ad uno spettacolo degli sbandieratori fiorentini, cui è seguito uno spettacolo di canto accompagnata con gli strumenti tradizionale giapponese.

Severissime le regole del protocollo imperiale (con fotografi e cameraman tenuti immobili e a distanza di sicurezza, con il divieto "incrociare" il cammino dei principi o di accodarsi al corteo, e perfino di fare foto indietreggiando. Ma è stato quando un coro di bambini ha intonato il capolavoro di Domenico Modugno "Volare" che ogni rigidità è andata in frantumi, con le altezze imperiali, visibilmente divertite che si sono messe a battere le mani a tempo. Salutando poi gli sbandieratori, principe e principessa si sono visti una delle bandiere del corteo storico, che non hanno esitato a impugnare. A loro in dono anche la Marzocca e il foulard degli sbandieratori.

La visita è proseguita poi nel quartiere nobile di Palazzo Medici Riccardi, con un incontro con i rappresentanti delle istituzioni locali nella sala Luca Giordano, e con il pranzo ufficiale prima dei saluti e l'addio alla coppia imperiale. 


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