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Cronaca lunedì 07 febbraio 2022 ore 19:40

Il falso chirurgo estetico che iniettava botulino anche in salotto

Finanzieri durante il blitz nello studio del falso chirurgo

L'uomo, senza alcuna abilitazione medica, aveva clienti su tutto il territorio regionale e si faceva pagare solo in contanti. Altri 4 indagati



TOSCANA — Quando ha rinnovato la carta d'identità aveva dichiarato agli uffici dell'anagrafe di essere medico e per anni ha operato in qualità di chirurgo estetico facendo interventi su oltre 200 clienti, in prevalenza donne, residenti in varie località toscane come Viareggio, Massarosa, Camaiore, Pietrasanta, Forte dei Marmi, Massa, Lucca, Barga, Piano di Coreglia, Pescia, Montecatini, Fucecchio e Santa Croce e in altre cittadine delle province di Milano e di Reggio Emilia.

In realtà l'individuo non aveva abilitazione e a smascherarlo è stata la Guardia di finanza che gli ha sequestrato in via preventiva beni per 100mila euro fra denaro, depositi bancari, gioielli e orologi di marche prestigiose come Rolex, Zenith, Patek, Philippe, Longines. Sotto sequestro anche tutta la strumentazione medica.

Le indagini delle Fiamme Gialle del gruppo di Viareggio erano scattate quando, nel Febbraio 2021, il finto chirurgo estetico era stato colto in flagrante mentre, all’interno di un centro estetico, era intento ad effettuare iniezioni sottocutanee di botulino sulla fronte di una cliente.

Ulteriori indagini hanno portato alla luce tutta l'organizzazione di cui facevano parte anche 4 procacciatori di clientela, a loro volta indagati. 

Il falso dottore effettuava prestazioni anche a domicilio, sui divani dei salotti di famiglie facoltose, nei saloni di parrucchieri dove si appoggiava sui lavatesta, addirittura nello studio di un commercialista. Il tutto senza particolari precauzioni di tipo igienico-sanitario.

Secondo la ricostruzione degli inquirenti, dal 2016 al 2021 l'uomo ha eseguito centinaia di prestazioni, a prezzi variabili da 150 a 300 euro l'una, che i clienti erano tenuti a pagare esclusivamente in contanti. La lucrosa attività non si è interrotta nemmeno durante la pandemia di Covid-19.

Il falso chirurgo è ora accusato di esercizio abusivo della professione medica, di altri reati di natura fiscale e, per l'episodio dell'ufficio anagrafe viareggino dove al momento del rilascio della carta d’identità si è qualificato come medico, di falso ideologico commesso da privato in atto pubblico.


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