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Attualità sabato 04 aprile 2020 ore 18:54

Il coronavirus uccide di meno in Toscana

L'epidemia ha aumentato il numero di decessi rispetto ai quattro anni precedenti ma l'incremento è il più basso registrato a livello nazionale



FIRENZE — Nelle lotta quotidiana al coronavirus la Toscana detiene un primato positivo: è la regione italiana che ha registrato l'incremento più basso di decessi rispetto allo stesso periodo dei 4 anni compresi fra il 2015 e il 2019, quando non c'era una pandemia in corso, meno del 50 per cento. A dimostrarlo è l'analisi dei dati inviati il primo aprile dall'Istat all'Ars (l'Agenzia regionale di sanità) e relativi a 58 Comuni fra cui i due capoluoghi di Prato e Pistoia, pari al 22,6 della popolazione totale.

Dal primo gennaio al 21 marzo 2020, nei Comuni considerati, si sono verificati complessivamente (quindi considerando anche le persone non affette da Covid) 2.553 decessi. Facendo una media dei decessi avvenuti nei quattro anni precedenti, i morti in più sono 238

L’aumento della mortalità nel mese di marzo 2020 è stato più consistente nei maschi (127 decessi in più, +46,5 per cento rispetto alla media 2015-2019)  rispetto alle donne (110 casi in più pari a un incremento del 35,1). 

I dati Istat dimostrano anche che il 2020 era cominciato bene: nei primi due mesi la mortalità è stata più bassa rispetto agli anni precedenti, soprattutto nel mese di gennaio. Un fenomeno attribuibile all'impatto ridotto dei fattori di rischio stagionali: l'inverno mite, per capirsi, ha limitato la diffusione della normale influenza.

La situazione si inverte già alla fine di febbraio: nella settimana fra il 23 e il 29 la mortalità diventa più alta di quella dei quattro anni precedenti e diventa ancora più consistente nella settimana successiva (1-7 marzo). Ancora l'emergenza coronavirus non era scattata, ma in Toscana si cominciava a morire di più.

Nel mese di marzo l’aumento di mortalità è osservabile in tutte le classi d’età, ad eccezione delle persone sotto i 40 anni.

L'area toscana dove ci sono stati più morti è stata quella dell’Ausl Nord Ovest (province di Massa, Lucca, Pisa e Livorno) con un incremento del 49.3 per cento. L'area che ne ha registrati meno quella dell’Ausl Sud Est (province di Arezzo, Siena e Grosseto).

Ad oggi le persone positive al Covid che non sono sopravvissute in Toscana sono 308 e, a parte rare eccezioni, erano persone anziane o molto anziane e già affette da altre patologie, con una leggera prevalenza di uomini rispetto alle donne.

“Relativamente al luogo di decesso dei casi non attribuibili al Covid19, tema di forte discussione nelle Regioni che hanno sperimentato la maggior mortalità - conclude il coordinatore dell'Osservatorio di epidemiologica della Regione Tosccana Fabio Voller - dobbiamo sottolineare che il carico sostenuto dalle strutture ospedaliere toscane dall’inizio dell’epidemia ad oggi non è mai andato oltre il livello di saturazione dei posti letto disponibili e questo consente di ipotizzare, seppur ancora in via indiziaria, che queste persone siano state prese in carico dai servizi territoriali e di emergenza urgenza".


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