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Attualità sabato 12 febbraio 2022 ore 18:35

Ha due patologie rare, un intervento per salvarla e farle tornare il sorriso

Katia Moi
Katia Moi

Cuore e rene affetti da malattie distinte e gravi, caso unico. Un team multidisciplinare ha risolto il caso. La paziente, ridendo: "Tolto il vermetto"



MASSA — Quando una rara cardiopatia congenita ed un’altra patologia estremamente rara, senza alcuna correlazione l’una con l’altra, si associano nello stesso corpo, il caso è assolutamente unico e grave

È capitato a Katia Moi e a risolvere il complesso caso è stato un team multidisciplinare che ha visto lavorare fianco a fianco la Fondazione Monasterio e la Chirurgia Generale dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria Pisana che hanno operato all’Ospedale del Cuore di Massa.

Questa è la storia di Katia Moi, giovane donna della Sardegna che, nonostante conviva e combatta da tutta la vita con una cardiopatia congenita grave è arrivata a Massa in elisoccorso, a causa di tachiaritmie e di una pressione sanguigna molto alta.

L’irregolarità del battito e il continuo innalzamento della pressione del sangue rischiavano di complicare in maniera irreparabile l’anatomia, già gravemente compromessa, del suo cuore. In seguito ad analisi, esami, risonanze e scintigrafie, la diagnosi: un paraganglioma peri renale. Un accumulo di cellule vicino al rene sinistro che liberava in maniera autonoma sostanza adrenalinica, la causa delle crisi di ipertensione con conseguenti aritmie. 

Una patologia estremamente rara che, associata alla rarità della cardiopatia congenita, ha reso il caso unico.

La soluzione è arrivata al termine di un incontro multidisciplinare: l'intervento è stato fatto all’ospedale del Cuore: mentre il team degli Anestesisti della Monasterio avrebbe mantenuto la paziente in condizioni emodinamicamente stabili, il team della Chirurgia Generale di Cisanello avrebbe rimosso in laparoscopia la neoformazione intorno al rene.

È andato tutto bene e adesso Katia sta per essere dimessa e fare ritorno a casa: "all’Ospedale del Cuore – ha detto Katia Moi, con una risata e un ottimismo fuori dal comune - hanno trovato la causa delle mie ultime sofferenze e hanno risolto il problema. Hanno tolto il vermetto, come amiamo definire, scherzando, il paraganglioma che mi portavo dentro, e mi sento finalmente libera".

"Una volta - prosegue - ho sentito dire che le malattie rare capitano alle persone rare: mi rincuora, ma non mi sento diversa dagli altri, non sono un eroe. Nella mia vita ci sono state tante cose brutte, è vero, ma esattamente come accade nella vita di tanti altri che, prima o dopo di me, soffrono. Vinta questa battaglia, continuerò a godere delle cose belle della vita. E torno a casa portando nel cuore questo posto".

Soddisfatti gli specialisti: "Intervento delicato, soprattutto per il quadro clinico generale particolarissimo della paziente – ha detto il professor Luca Morelli, chirurgo della Sezione Dipartimentale di Chirurgia Generale Universitaria di Cisanello (Aoup) e primo operatore dell’intervento –, a causa della congestione cronica del circolo venoso".

"Abbiamo dovuto adattare l’intervento alla particolare situazione clinica della paziente: questo ha significato lavorare in laparoscopia con una pressione più bassa (5 millimetri di mercurio contro i soliti 12 millimetri) - ha proseguito Morelli - al fine di non compromettere la particolare fisiologia univentricolare del suo cuore, ed affidarci alla gestione anestesiologica di Medici della Monasterio".

"Il caso di Katia – ha chiarito la dottoressa Nadia Assanta, Direttore dell’Unità Operativa Patologie Cardiache Medico Chirurgiche dell’Infanzia e del Congenito Adulto all’Ospedale del Cuore della Monasterio – ha dimostrato ancora una volta quanto il paziente con cardiopatia congenita sia di difficile gestione. Nel caso di comparsa di sintomi, molto spesso il primo orientamento di tutti i medici è rivolto alla cardiopatia di base, tralasciando tutto il resto del corpo umano. Un’altra cosa che ci ha insegnato Katia è che l’unione di più teste, mani e discipline sono sempre un’arma vincente".


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