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Attualità venerdì 11 settembre 2015 ore 17:10

Posta a singhiozzo per tre settimane

Servizio di Tommaso Tafi

Cgil, Cisl e Uil hanno indetto lo sciopero degli straordinari dal 15 settembre al 7 ottobre: in alcuni comuni le consegne avverranno a giorni alterni



FIRENZE — Poste italiane sta piano piano abbandonando la Toscana. E' questa, in sintesi, la convinzione dei fondo dei sindacati, Cgil, Cisl e Uil, che dopo aver esultato per la decisione del Tar di congelare la chiusura di 59 uffici postali in tutta la regione, sono pronti a una nuova battaglia.

"Questa è un'azienda sana - ha spiegato il segretario della Slc Cgil Toscana Marco Del Cimmuto - capace di chiudere la semestrale 2015 il 31 luglio con  450 milioni di euro di utili". Eppure tra 2012 e 2014 in Toscana si sono persi 350 posti di lavoro, tra pensionamenti non rimpiazzati e licenziamenti.

Il risultato è che in molti comuni la posta arriva perché i postini che dovrebbero lavorare solo nel paese limitrofo, fanno gli straordinari e coprono i buchi. Dal 15 settembre al 7 agosto, però non sarà più così: i lavoratori incroceranno le braccia a fine turno e in molte realtà la posta arriverà a singhiozzo.

A questo si aggiunge il declassamento del centro di smistamento di Sesto Fiorentino, l'ultimo rimasto in Toscana, dopo che quello di Pisa, entrato in funzione nel 2009 è stato anch'esso declassato. Dal 2017 in poi quello di Sesto si occuperà solo della posta prioritaria i cui costi, peraltro, lieviteranno a 3 euro a lettera.

In ogni caso, la chiusura di Sesto fiorentino significherà una perdita di 320 posti di lavoro in un territorio già in forte difficoltà come la piana, ma avrà ripercussioni anche su altre 150 persone dell'indotto. Senza contare i disagi per i cittadini: le lettere, anche quelle dirette ad esempio da Firenze a Firenze, passeranno prima dal centro di smistamento di Bologna. 

"I ritardi sono assicurati - ha spiegato il segretario Flp Cisl Toscana, Vito Romaniello - La riorganizzazione prevista in generale da Poste partirà nel 2017, ma noi le risposte ai cittadini dobbiamo darle già ora. Per questo abbiamo deciso di scioperare pur sapendo che causeremo qualche disagio, di cui ci scusiamo".

"Quello che ci preoccupa - ha concluso il segretario della Uil Poste Toscana, Renzo Nardi - è che se è vero che abbiamo vinto una prima battaglia con il congelamento della chiusura di 59 uffici periferici, è anche vero che per il 2015 sono previsti ulteriori 400 chiusure di uffici postali in tutta Italia".


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