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Attualità venerdì 21 agosto 2015 ore 10:42

Problema ungulati, per l'Enpa non esiste

Servizio di Tommaso Tafi

Secondo Coldiretti gli esemplari fuori controllo sarebbero 450mila. L'Enpa sostiene che non esiste l'allarme ma il problema sicurezza sulle strade



FIRENZE — "I cinghiali sono un pericolo. Non è più solo questione di agricoltura ed agricoltori, di danni alle coltivazioni e di devastazione di raccolti che ogni anno si registrano nelle campagne della regione. A rischio c'è la sicurezza dei cittadini". Così Coldiretti Toscana interviene dopo la morte dell'automobilista 39enne in seguito allo scontro della sua auto contro un cinghiale nel Pisano la notte scorsa. Coldiretti chiede "un'accelerazione degli interventi concordati con la Regione Toscana".

Secondo la principale organizzazione degli agricoltori "sono 450 mila gli esemplari fuori controllo che in Toscana devastano campi, azzerano le produzioni, sterminano gli allevamenti, mettono a repentaglio la sicurezza stessa dei cittadini e creano conseguenze devastanti anche sull'ambiente contribuendo all'impoverimento della fauna e della flora del bosco e del sottobosco".

Insufficienti gli abbattimenti da parte del mondo venatorio: appena 90 mila circa. Mentre sono di 100 milioni di euro i danni prodotti in cinque anni, ad un ritmo di 20 milioni all'anno. "Il numero di cinghiali - spiega Tulio Marcelli, presidente di Coldiretti Toscana - è raddoppiato nonostante gli abbattimenti, che continuano ad essere insufficienti per affrontare un'emergenza di queste proporzioni e di questo impatto. Abbiamo fiducia nel piano che la Regione Toscana ma serve dare immediatamente corpo agli interventi: i cinghiali sono ormai un pericolo pubblico". Inoltre, sono centinaia, ogni anno, gli incidenti stradali provocati dagli ungulati.

L'Ente nazionale protezione animali, nell'esprimere il proprio cordoglio per la morte del 39enne, deceduto la scorsa notte nel Livornese dopo che la sua auto si è scontrata con un cinghiale, torna a lanciare l'allarme sulla sicurezza per il nostro territorio e per la nostra rete stradale, affermando che non esiste né un'"allarme cinghiali", né un'"allarme fauna selvatica". 

Per l'Enpa invece c'è "un'emergenza legata alla mancata applicazione di misure di sicurezza sulle strade, più volte sollecitate da Enpa al posto dell'inutile ricorso agli spari che avviene da oltre venti anni per accontentare la lobby venatoria."

"Gli incidenti verificatisi in questi giorni dimostrano pertanto l'urgenza di prevedere non solo una segnaletica adeguata, visto che quando essa è presente si trova spesso in cattivo stato di manutenzione, ma soprattutto dispositivi, come autovelox e dossi, progettati per limitare la velocità degli autoveicoli e per evitare distrazioni alla guida". 

Secondo L'enpa uccidere gli animali non è la soluzione, bensì, l'idea migliore sarebbe quella  mettere  in sicurezza delle strade per evitare incidenti con gli animali selvatici; invece con le recinzioni si eviterebbero possibili danni alle coltivazioni.

"E' dunque incomprensibile che le associazioni di categoria invece di affrontare il problema alla radice, chiedendo ad esempio lo stop ai ripopolamenti venatori (vera causa di squilibri ambientali e faunistici) si trovano spesso ad appoggiare in modo più o meno esplicito inutili campagne di uccisione".


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