Femminicidio, l'ex marito trovato morto in un noceto

SAN CASCIANO IN VAL DI PESA — E' stato trovato morto verso le 6 di stamani nelle campagne del Chianti fiorentino, in un boschetto di noci, l'ex marito di Klodiana Vefa, la giovane mamma uccisa a Castelfiorentino lo scorso giovedì sera: si sarebbe tolto la vita sparandosi a sua volta con una pistola illegalmente detenuta, probabilmente la stessa usata per commettere il femminicidio di cui è il principale sospettato.

Erano circa le 4 del mattino quando è giunta da un cacciatore la segnalazione di un'auto sospetta in una zona isolata di San Casciano in Val di Pesa, parcheggiata e abbandonata sulla via Certaldese. I carabinieri intervenuti hanno constatato che si trattava di quella dell'uomo di cui si erano perse le tracce subito dopo l'assassinio di Klodiana: l'ex marito, Alfred Vefa, 44 anni.

Dunque i militari hanno isolato l'area e avviato le ricerche nelle zone rurali circostanti, inviduando intorno alle 6 il corpo esanime dell'uomo in un noceto, accasciato accanto a un albero a circa 50 metri dalla vettura, la pistola di fianco: "Si era tolto la vita sparandosi con l’arma usata, verosimilmente, per uccidere anche la moglie", riferiscono i carabinieri stessi.

L'ipotesi degli investigatori è che il 44enne dopo il femminicidio dell'ex moglie si sia dato alla fuga percorrendo strade secondarie fino a fermarsi in quel punto. Poi il suicidio con un colpo alla tempia. Gli artificieri hanno rinvenuto il bossolo. Ora spetterà alle analisi balistiche stabilire se sia la stessa con cui è stata freddata Kodiana.

Nel noceto si sono svolti gli accertamenti scientifici e del medico legale. Intorno alle 9 la salma del 44enne è stata trasferita all'obitorio. 

La ricostruzione dei fatti

Giovedì 28 Settembre intorno alle 20 Klodiana esce per cenare fuori. A pochi passi da casa ecco l'ex marito che la fredda sull'asfalto a colpi di pistola. Questa la ricostruzione dei fatti secondo gli investigatori dei carabinieri che da quel momento hanno indagato a ritmi serrati sul femminicidio.

Secondo gli inquirenti resta l'ex marito il principale sospettato di essere stato l'autore dell'uccisione della 36enne. I due risultavano divorziati in Albania, il loro paese di origine, ma ancora conviventi a Castelfiorentino. Fra i primi ad accorrere dopo gli spari sono stati i figli, 14 e 17 anni, che hanno trovato la madre a terra in strada.

I carabinieri non ritengono che l'ex marito, Alfred, sia stato aiutato da qualcuno nelle fasi del delitto. Neppure dopo, durante la fuga. Non ritengono neppure che il gesto sia stato preordinato. L'uomo aveva lasciato tutto a casa, documenti e soldi. Certo aveva la pistola, detenuta illegalmente e non denunciata. Con quella si è ucciso con un colpo alla tempia. Agli esperti balistici accertare o meno che quella sia anche l'arma del delitto nel femminicidio di Klodiana.

La comunità in lutto

A Castelfiorentino la comunità è sgomenta. A una fiaccolata contro le violenze sulle donne e i femminicidi, per ricordare Klodiana, ieri sera hanno preso parte circa 2.000 persone.

La giovane madre era conosciuta e stimata nel contesto in cui viveva. Aveva lavorato come cameriera in una pizzeria, seguiva i figli adolescenti. L'ex marito, invece, faceva il muratore.

Il sindaco ricorda la donna come "una ragazza fantastica". Ha annunciato la volontà di proclamare due giorni di lutto cittadino e ha promesso che i due figli di Klodiana non verranno lasciati soli.

Col passar delle ore, intanto, sul luogo del delitto si moltiplicano le testimonianze di affetto e vicinanza: fiori, anche una scarpa rossa, in un incessante e commosso pellegrinaggio.

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