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Cronaca venerdì 21 luglio 2023 ore 18:50

Bambino sta soffocando in casa, soccorso dal nonno

Sara Ferragalli - L'infermiera che ha guidato il nonno nel soccorso

Il piccolo in arresto cardiaco, la telefonata d'urgenza al 118. Le indicazioni in chiamata della centrale nel racconto dell'infermiera che ha risposto



SAN GIMIGNANO — La chiamata è arriva al 118 poco prima delle 19 di ieri, 20 Luglio. Veniva chiesto il soccorso per un bimbo di quasi due anni, in arresto cardiaco in quanto stava soffocando, come spiegano dalla Asl Tse. E' accaduto in località Monteoliveto a San Gimignano nel Senese.

All'altro capo del telefono il nonno che, guidato dall'operatore della centrale operativa l'infermiera Sara Ferragalli, ha effettuato lui stesso la rianimazione cardiopolmonare facendo ritornare la circolazione spontanea poco prima dell'arrivo dei mezzi di soccorso. Giunti i sanitati dell'emergenza urgenza il bambino è stato portato in codice giallo all'ospedale pediatrico Meyer di Firenze. Le sue condizioni sono buone, è ricoverato in osservazione.

"Ho trasmesso al mio interlocutore tutto ciò che avrei fatto io, con sicurezza. Senza un riferimento visivo, è difficile capire se la persona le effettua correttamente. Per questo, ho cercato di essere più specifica possibile e di trasmettere le cose giuste per ridurre il margine di errore. Ho suddiviso in microperazioni chiedendo via via se fossero state eseguite. Il nonno non è stato bravo, di più. È stato concentrato tutto il tempo, sempre connesso con me. Ho capito che il bimbo si era ripreso dal cambiamento nella voce del nonno, diventata a un certo punto più rilassata" racconta la stessa Sara.

"Non è la prima volta per me, è il nostro lavoro, - termina Feragalli, - siamo abituati a vivere queste situazioni, sono ordinarie. Lo straordinario è trovare un interlocutore così collaborante. Oltre alla guida nelle operazioni di rianimazione cardiopolmonare fatte da me, l’infermiera master Michela Gronchi ha attivato subito l’elisoccorso, dopodiché, sempre in cuffia con il nonno, l’operatrice tecnica Azzurra Cherubini si è tenuta in contatto con il personale sull’ambulanza per dargli informazioni in tempo reale sull’evoluzione degli eventi. È una catena che ha funzionato in ogni sua parte. Siamo abituati, noi lavoriamo cosi: organizzati, tutti uniti e veloci. Sempre".


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