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Attualità domenica 10 marzo 2024 ore 14:50

Un nido artificiale per il falco pescatore

Il nido artificiale
Il nido artificiale

In Italia la specie è estinta dal 1969. In Toscana si tenta di incentivare la colonizzazione nella riserva naturale dove già si ferma come migratore



SANTA LUCE — Favorire la colonizzazione del lago della Riserva naturale Santa Luce da parte del falco pescatore, una specie estinta in Italia dal 1969 e ora nidificante soltanto con alcune coppie nel Parco della Maremma (grazie a un progetto di reintroduzione) e una coppia in Sardegna.

Il progetto, realizzato grazie al sostegno di Solvay, è stato presentato nei giorni scorsi nel centro visite della Riserva naturale Santa Luce, gestita dalla Regione Toscana e dalla Lipu Odv. Il ritorno del falco pescatore nel lago di Santa Luce, dove peraltro ha già una presenza costante in tutte le stagioni come migratore, è di fondamentale importanza per la ricostituzione della complessa piramide alimentare che caratterizza gli ecosistemi acquatici, di cui questa specie rappresenta il vertice.

"A tal fine – hanno spiegato Silvia Mascagni, responsabile Lipu della Riserva, e Andrea Daina Palermo, dipendente Solvay e volontario della Lipu - è stato posizionato un nido artificiale accanto a un albero della sponda est del lago utilizzato di frequente dal falco pescatore durante le sue soste nella zona. Il nido presenta anche una sagoma artificiale di falco, una strategia già sperimentata con successo nella vicina Corsica, dove il falco pescatore si riproduce, e utile per attrare gli individui della specie e stimolarne la nidificazione".

“Questa iniziativa – ha aggiunto Alessandro Polinori, Presidente della Lipu – è di particolare importanza conservazionistica perché la Riserva si colloca lungo la rotta migratoria toscana del falco pescatore e per la vicinanza all’area del Parco della Maremma dove sono già presenti alcune coppie, fattori che possono favorire il ritorno della specie nella riserva". 


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