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Attualità domenica 07 gennaio 2024 ore 11:15

Feste finite, così si salva l'albero di Natale

albero di natale a terra

Conferirlo a per la trasformazione in compost se è danneggiato, oppure piantarlo in giardino o in vaso. Tutte le dritte per dare un futuro all'abete



TOSCANA — Non solo tutte le feste: la Befana si porta via anche gli addobbi. E l'albero di Natale? Che fine fa? Nell’anno del sorpasso dell’abete naturale su quello di plastica, preferito dal 54% dei toscani, c'è da salvarlo, magari perché no anche per poterlo riutilizzare l'anno prossimo.

Per chi ha un giardino o un appezzamento di terreno è facile, ma per quanti non possono contare su uno spazio all'aperto dove poter ricoverare l'abete la faccenda si complica. 

Nei territori toscani serviti da Alia Servizi Ambientali, fino al 15 Gennaio gli alberi possono essere consegnati agli Ecocentri: lì saranno gestiti come rifiuti organici e trasformati in ammendante compostato. Sempre agli Ecocentri si possono consegnare gli abeti sintetici se non riutilizzabili.

In alternativa gli abeti possono essere inseriti (spezzati) nei cassonetti per rifiuti organici (coperchio marrone) o nelle isole interrate (torretta per l’organico). Nei Comuni dove è attivo il servizio porta a porta, l’abete – ben spezzato e inserito nel sacco o nel bidoncino – può essere consegnato il giorno di ritiro dell’organico (analogamente a quanto si fa con le potature). Gli alberi sintetici da buttare possono essere ritirati a domicilio tramite il servizio di ritiro dei rifiuti ingombranti.

Il vademecum salva-albero di Natale

Ma in generale Coldiretti Toscana ha elaborato un vero e proprio vademecum su come gestire al meglio l’abete naturale che con qualche accortezza ed un po’ di cura potrà arrivare al prossimo Natale mantenendo intatta la sua bellezza. 

Se l’abete è stato mantenuto in buone condizioni e si presenta integro, senza perdita degli aghi, si può conservare in vaso, sul balcone o in cortile, oppure ripiantare in giardino

Durante il periodo estivo l’albero va tenuto in una zona ombreggiata, in quanto, i raggi diretti del sole nei mesi più̀ caldi, determinano condizioni non ideali. 

Trattandosi di specie (Picea o Abies) originarie del centro nord Europa e tipiche delle zone montane, le annaffiature devono essere costanti: una volta a settimana nel periodo invernale e due nel periodo primaverile o anche di più, durante il periodo estivo, quando l’evaporazione è molto elevata. 

La linea guida consiste nel verificare lo stato di idratazione del vaso: è necessario evitare che si asciughi completamente. Se a fine stagione si notassero degli accrescimenti si potrà provvedere a rinvasare l’albero prima del suo riutilizzo.

Per il trapianto in giardino è consigliabile scegliere una zona fresca ma libera da altre piante di alto fusto per consentire all’abete di raggiungere anche l’altezza di 8/10 metri. All’atto dell’impianto va scavata una buca adeguata in cui possa trovare spazio buona terra fine, sabbia e compost in parti uguali, in modo da far ripartire il prima possibile l’attività radicale. Quindi subito un'annaffiatura. 

Sia nel caso della detenzione in giardino che per quella in vaso è opportuno provvedere ad una concimazione con prodotti organici granulari o fluidi a pronto effetto. In alternativa, nel caso vi sia un servizio offerto, è possibile riportarlo al garden o al negozio o direttamente all’azienda agricola oppure donarlo ai centri di raccolta indicati dai vivaisti, dai Comuni, dal Corpo forestale dello Stato o in alcuni mercati di Campagna Amica.

Gli esemplari non idonei, che hanno perso gli aghi e presentano rami ingialliti, potranno essere smaltiti in una compostiera ricordando che affinché si produca il prezioso ammendante è necessario mettere parti vegetali con poca cellulosa (foglie, scarti di ortaggi, erba) e parti legnose che siano il più possibile sfibrate (spezzate, ridotte il spessore e dimensioni). In caso di mancanza di spazio o materiali per realizzare il compost, meglio portare l’albero alla frazione organica della raccolta differenziata.


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