Attualità

Grandi file ai supermercati alla vigilia di Pasqua

Polemiche per quanto accade davanti alle attività commerciali, anche a causa dell'ordinanza della Regione che vieta le aperture per Pasqua e Pasquetta

La fila di questa mattina in un supermercato fiorentino

Un sabato di Pasqua passato in fila per fare la spesa per i cittadini toscani. Le immagini dei carrelli e delle persone in attesa di arrivare alla cassa e al bancone hanno fatto il giro dei social scatenando un acceso dibattito, molti consumatori si sono detti perplessi ed indignati davanti alla ressa, mentre le categorie economiche hanno criticato l'adozione dei provvedimenti di chiusura, decise dalla Regione Toscana, a poche ore dal fine settimana (Pasqua e Pasquetta blindate, la Regione chiude i negozi). 

Qui invece abbiamo riassunto le regole della Pasqua per la zona rossa in Toscana, decise dal governo per limitare il contagio da coronavirus.

Molti i commenti di chi ha criticato o sostenuto la scelta di chiudere le attività di vendita di generi alimentari al pubblico nei giorni di Pasqua e Pasquetta. La motivazione della Regione è stata quella di scongiurare l'occasione di assembramenti, ma l'effetto della chiusura delle attività nei giorni del 4 e 5 Aprile è stata di riproporre le immagini delle file davanti ai supermercati e sui marciapiedi, come eravamo abituati a vedere un anno fa, durante il primo lockdown.

Rispetto a 12 mesi fa le catene della grande distribuzione hanno preso le misure assumendo personale dedicato per mantenere il distanziamento sociale, ma a ridosso delle casse non è facile distanziare i carrelli ed i cestini secondo quanto riportano le persone che questa mattina sono rimaste in fila tra gli scaffali.

La situazione è stata gestita meglio dai piccoli alimentari di vicinato, con qualche eccezione per le gastronomie assalite per le ordinazioni del pranzo di Pasqua e non tutti hanno potuto sopperire alle richieste telefoniche ricevute nel giro delle ultime ore.

Intensa è stata, invece, l'attività dei ciclofattorini contattati attraverso le piattaforme per il recupero delle ordinazioni lasciati presso quei negozianti che non si sono organizzati con le consegne a domicilio.