Attualità venerdì 02 aprile 2021 ore 19:05
Pasqua e Pasquetta blindate, la Regione chiude i negozi
Solo consegne a domicilio per supermercati, alimentari, tabaccai e fiorai ma bar, ristoranti, fornai e rosticcerie potranno effettuare anche l'asporto
FIRENZE — La Toscana sta registrando un allarmante incremento di contagi da Covid e la Regione, ritenendo necessaria l'adozione immediata di restrizioni ancor più dure di quelle previste per la zona rossa, ha disposto la chiusura di tutte le attività commerciali per i giorni di domenica e lunedì prossimi, i giorni di Pasqua e Pasquetta.
Uniche eccezioni: farmacie, parafarmacie ed edicole che invece potranno rimanere aperte.
Quindi domenica e lunedì non potranno aprire al pubblico supermercati, negozi di alimentari, tabaccai, fioristi. Il divieto di apertura al pubblico non significa chiusura totale: l'ordinanza concede la possibilità di vendere ma con consegna a domicilio, preceduta esclusivamente da prenotazioni on line o telefoniche ed escludendo la possibilità dell'asporto, cioè che siano i clienti ad andare a ritirare la merce ordinata.
Bar, ristoranti e attività artigianali come panifici e rosticcerie invece potranno invece restare aperti sia per l'asporto che per le consegne a domicilio, come previsto dalle disposizioni nazionali per le zone rosse.
“Panifici, ristoranti, pasticcerie, bar, rosticcerie, gelaterie, pasta fresca e così via, non essendo ricomprese tra quelle sottoposte a chiusura, potranno continuare, anche nei giorni 4 e 5 aprile, ad esercitare l’attività come regolato dalla zona rossa nazionale e cioè facendo sia l’asporto che la consegna a domicilio negli orari consentiti - ha spiegato l'assessore regionale alle attività produttive Leonardo Marras - Allo stesso modo per il commercio ambulante, che non rientra tra le categorie individuate nell’ordinanza, sono valide le regole individuate per le zone rosse da Dpcm”.
"L'ordinanza deriva dalla necessità di limitare comportamenti ed assembramenti che potrebbero accrescere il rischio di diffusione dell’epidemia da Covid-19, alla luce del numero di contagi ancora alti e della particolarità diffusività delle varianti al momento presenti - ha precisato la Regione - Da qui la decisione di chiudere anche i generi alimentari: il fatto di uscire dalle proprie abitazioni per fare acquisti, o anche di consumare in spazi pubblici potrebbe determinare situazioni tali da pregiudicare le misure invece necessarie per arginare la diffusione della pandemia".
L'ordinanza ha però scatenato reazioni durissime da parte di Confcommercio e Confesercenti Toscana.
“Supermercati e piccoli negozi di alimentari che, coi ristoranti impossibilitati a lavorare normalmente, erano sotto pressione per le vendite alle famiglie, apprendono ora che non potranno lavorare né a Pasqua né a Pasquetta. Ma è consentita loro la consegna a domicilio - si legge in una nota del direttore Franco Marinoni - Così, se non vogliono perdere le prenotazioni ricevute, in pochissime ore devono mettere in piedi un servizio di consegne al domicilio dei clienti, quelli che sarebbero venuti in negozio a ritirare quanto ordinato. E cosa faranno con le scorte di prodotti preparati per chi non aveva prenotato nulla? Per la Regione, che si arrangino pure. Ci pare una cosa inaudita, in un momento del genere”.
“Con questa ordinanza, oltre che nei contenuti, sbagliata nei tempi e nei modi, la Regione Toscana è addirittura andata oltre le chiusure stabilite dal Governo per i territori che si trovano in zona rossa - è il commento del presidente di Confesercenti Toscana Nico Gronchi - Ancora una volta si è scelto la chiusura tout court di chi non è responsabile dei contagi, senza alcun confronto preliminare con le categorie. Un’ordinanza che alla vigilia delle festività pasquali creererà pesantissime ripercussioni alla filiera della gastronomia, dell’alimentare, e cioè a quelle piccole e medie imprese di un settore fra i più colpiti dalla pandemia. Per non parlare della chiusura dei tabaccai e dei fiorai: è a loro che si devono i problemi di assembramento? Per la tutela delle imprese o la Regione ritira l’atto o lo modifica in maniera sostanziale, oppure emergerà il tema del danno procurato da questo assurdo ed immotivato provvedimento”.
Qui sotto il testo integrale dell'ordinanza, scaricabile
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