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Attualità martedì 12 dicembre 2023 ore 18:50

Debutto toscano per innovativo intervento al cuore

L'équipe che ha eseguito l'intervento
L'équipe che ha eseguito l'intervento

L'operazione di sostituzione valvolare aortica per via percutanea è stata eseguita fra le poche in Italia in ospedali privi di cardiochirurgia



AREZZO — Primo in Toscana e fra i pochi effettuati in Italia in ospedali privi di cardiochirurgia, ad Arezzo è stato eseguito un intervento di sostituzione valvolare aortica per via percutanea. L'operazione è stata eseguita in qualità di primo operatore dal dottor Matteo Reccia, che fa parte dell’équipe di Cardiologia Interventistica di Arezzo diretta dal dottor Francesco Liistro. 

L'eccezionale intervento si è svolto nell’ambito di uno studio clinico multicentrico Italiano (Studio Tracs) coordinato dall’Università di Ferrara e per la Toscana dalla Cardiologia interventistica del Policlinico Le Scotte della Aou Senese.

“Questo intervento prevede il posizionamento di una protesi valvolare cardiaca attraverso le arterie della gamba del paziente e viene fatto in anestesia locale, evitando l’intervento cardiochirurgico convenzionale che richiede invece la anestesia totale con apertura del torace mediante sternotomia (taglio dello sterno) e circolazione extracoroporea", spiega Reccia.

La valvola artificiale viene introdotta attraverso la arteria femorale a livello della coscia, spinta lungo la aorta e posizionata a livello della valvola aortica del paziente dove viene poi 'aperta' e posizionata al posto della valvola malata.

Il paziente sottoposto all'intervento ha 88 anni, non ha avuto alcun tipo di complicanza e sarà dimesso nell’arco di 48-72 ore dall’intervento, al contrario dei numerosi giorni di degenza necessari dopo un intervento cardiochirurgico convenzionale. 

“Questa tipologia di intervento - Reccia - rappresenta una importante opzione terapeutica, soprattutto per i pazienti più anziani o con altre patologie non cardiache che rendono troppo alto il rischio di un intervento cardiochirurgico convenzionale”. 


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