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Monitor Consiglio lunedì 09 ottobre 2023 ore 16:06 Spazio a cura dei gruppi politici del Consiglio regionale della Toscana

Museo Pecci di Prato, disastri confermati

Massimiliano Baldini
Massimiliano Baldini

"Dopo l'audizione del Presidente Bini Smaghi e del Direttore Cagol chiediamo di ascoltare sulla questione il Sindaco di Prato ed il Presidente Giani"



FIRENZE — “Le audizioni del Presidente Bini Smaghi e del Direttore Cagol nella Commissione Controllo del Consiglio regionale hanno confermato tutte le difficolta' - in termini di bilancio, in termini di costi, ivi compresi quelli relativi alla transazione Perrella e nel numero di presenze - in cui si trova il Centro Pecci ed hanno ulteriormente chiarito quanto lo stesso Comune di Prato ne fosse pienamente informato".

"Proprio per questo, ho rinnovato al Presidente della stessa Commissione consiliare la richiesta di audizione del Sindaco di Prato e del Presidente della Regione in quanto questa gravissima situazione - che si inserisce in un contesto dove la cultura in Toscana ha gia' sofferto la vicenda del Maggio Fiorentino indebolendo ulteriormente il nostro sistema culturale - non puo' certo risolversi con le semplici dimissioni del Presidente del Pecci come il Consigliere comunale della Lega ha gia' richiesto, ma determina una responsabilita' politica del PD, con Biffoni e Giani che non possono fare finta di nulla".

Cosi' interviene Massimiliano Baldini, Consigliere regionale della Lega e responsabile Cultura in Toscana del partito guidato da Matteo Salvini.

“Non a caso, a mia precisa domanda se il Comune di Prato fosse a conoscenza dei termini di transazione intercorsi con Perrella - ben ‪‪125mila euro di soldi pubblici - il Presidente Bini Smaghi ha risposto affermativamente, anzi "puntando il dito" nel precisare che il Pecci non si sarebbe trovato in questa situazione se i suoi maggiori sostenitori, Comune e Regione, non avessero ridotto l'erogazione dei finanziamenti".

"Del resto - continua Massimiliano Baldini - lo stesso Bini Smaghi, incalzato sulle motivazioni che portarono al licenziamento dei lavoratori, poi revocate, ha detto chiaramente che il tema del personale e' un argomento che resta sul tavolo e che quindi in carenza di sostegni piu' importanti da parte dei due Enti sopracitati, ciò per il futuro potrebbe contemperare nuovi licenziamenti per far quadrare i conti".

“Confermati poi, dallo stesso Direttore Cagol, i numeri modestissimi in termini di presenze - si parla, per il 2022, di circa 15mila ingressi che hanno prodotto poche decine di migliaia di euro; cifre che confliggono clamorosamente con il notevolissimo sostegno pubblico, costringendo, addirittura, il Centro ad aumentare le giornate di chiusura. L'imbarazzo si tagliava a fette - conclude il Consigliere Regionale della Lega - ed e' evidente la delegittimazione di questo CDA, a cominciare proprio dal suo Presidente, che gia' e' in prorogatio e che dopo tutto quanto e' successo, oggetto di esposti e denunce alla Corte dei Conti ed alla Guardia di Finanza, non potra', dunque, che dimettersi, laddove intenda salvaguardare un minimo di dignita' all’Ente”.


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