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Imprese & Professioni venerdì 04 dicembre 2020 ore 07:35

​Santa Fiora: in Toscana il primo smart working village

La Toscana ha dimostrato a più riprese, nel corso di questa pandemia, di essere più preparata di altre regioni nell’affrontare il Covid-19. Eccone un esempio



TOSCANA — La Toscana il 7 dicembre diventerà nuovamente regione arancione e stando alle ultime dichiarazioni dal Presidente Giani, ci sono i numeri per passare presto a zona gialla. La situazione attuale si può considerare di certo migliore rispetto a quella di alcune settimane fa e sono i dati che parlano chiaro in questo senso. La Toscana d’altronde ha dimostrato a più riprese, nel corso di questa pandemia, di essere più preparata di altre regioni nell’affrontare il Covid-19 e sono state diverse le iniziative interessanti nate proprio da queste parti.

Basti pensare al bellissimo borgo di Santa Fiora, sul Monte Amiata nel grossetano: primo smart working village d’Italia. Come ammesso dallo stesso sindaco, in realtà il progetto era nato ancora prima che il Covid stravolgesse le nostre vite. Al momento dello scoppio della pandemia però quella che doveva essere inizialmente un’iniziativa da sviluppare in 2 anni ha subito un’improvvisa ed efficacie accelerata. Adesso, nel pieno della seconda ondata, Santa Fiora è pronto ad accogliere i lavoratori ed offrire loro interessanti incentivi.

Santa Fiora: come funziona lo smart working village toscano

Cosa significa smart working village? Semplice: il comune di Santa Fiora, borgo storico del grossetano, ha stanziato dei fondi per incentivare i lavoratori ad affittare un appartamento. Il 50% del canone mensile infatti viene coperto dal Comune, che mette a disposizione fino ad un massimo di 200 euro per ogni smart worker.

A carico dei lavoratori dunque rimangono le spese ordinarie ma poter contare su una significativa riduzione dell’affitto è già molto, specialmente in questo periodo di grandi difficoltà. D’altronde, per portare avanti il proprio lavoro in modo agile è necessario disporre di tutto il necessario: i prodotti per scrivere e correggere sono indispensabili a scuola e in ufficio ma questa è la voce di spesa che incide forse meno. Bisogna considerare anche l’attrezzatura (stampanti, scanner, ecc.), la connessione internet e soprattutto il canone di locazione. A quest’ultimo aspetto ci pensa il Comune, che copre la metà della spesa e mette a disposizione di tutti la banda larga, in modo da garantire una copertura di rete efficiente.

Come partecipare al progetto

Il Comune ha pubblicato un bando per tutti i lavoratori interessati a trasferirsi nello smart working village di Santa Fiora, che in realtà un vero e proprio bando non è. Se infatti è vero che è stata stabilita una scadenza per la presentazione delle domande, è altrettanto vero che lo stesso sindaco ha dichiarato che si tratta di un limite di tempo indicativo.

Lo stesso discorso è stato fatto per quanto riguarda i fondi stanziati. Se non dovessero bastare, ne verranno aggiunti altri dunque è difficile vedersi preclusa la possibilità di partecipare a questa bellissima iniziativa.

Tutti gli interessati devono sapere che è necessario stabilirsi all’interno del comune per un periodo massimo di 6 mesi e la domanda deve essere inoltrata tramite PEC entro il 31 dicembre 2020. E’ necessario fornire un’autocertificazione in cui si dichiara di aver il permesso da parte del datore di lavoro di svolgere le proprie mansioni in smart working, precisando anche l’arco temporale. 


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