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Imprese & Professioni giovedì 11 aprile 2024 ore 12:30

​Sfide e possibilità dell’IA nel mondo del lavoro

Una ricerca di Goldman Sachs Research stima che entro il 2023 l’IA contribuirà alla crescita economica del mondo



ITALIA — L’intelligenza artificiale (IA) è una delle tecnologie più divisive degli ultimi anni. Non mancano le polemiche ma nemmeno i vantaggi dell’IA, capace di cambiare il mondo del business, dei consumatori ed il modo di fare impresa, non solo nel mondo ma anche in Toscana e nel territorio di Empoli.

Una ricerca di Goldman Sachs Research stima che entro il 2023 l’IA contribuirà alla crescita economica del mondo, con un aumento del PIL globale del 7% dovuto proprio a questa tecnologia. Sempre entro il 2030, gli esperti del settore stimano che almeno 1 veicolo su 10 sarà a guida autonoma con un mercato globale che arriva a 62,4 milioni di dollari. Con il 64% delle aziende mondiali che confermano che l’IA aumenta la produttività, è proprio il mondo del lavoro quello che vedrà un maggior impatto nei prossimi 10 anni.

Nonostante non esistano statistiche e ricerche ufficiali, gli esperti temono che ben

400 milioni di lavoratori in tutto il mondo perdano il loro lavoro che potrebbe diventare obsoleto con l’uso dell’intelligenza artificiale mentre il 77% dei lavoratori intervistati da Goldman Sachs ha paura per il suo lavoro. Però, il rovescio della medaglia è che l’IA potrebbe creare fino a 97 milioni di nuovi posti di lavoro, in particolare per gli specialisti e i tecnici di questa tecnologia e della trasformazione digitale in generale come i software e data engineer.

Tra gli strumenti di IA più usati c’è ChatGPT che potrebbe essere usata da ben il 97% delle aziende mondiali che usano la tecnologia per aumentare la produttività ed il rapporto con i clienti che, grazie all’intelligenza artificiale, diventa più accessibile e fatto su misura.

Quindi, è innegabile che lo sviluppo e l’uso dell’IA abbia i suoi lati negativi e positivi, soprattutto nel modo di fare industria e di lavorare. Molti settori usano già questa innovazione per produrre in modo più efficiente e sostenibile. Tra queste c’è l’industria interior design. Infatti, i designer usano l’IA per creare gli spazi in versione digitale, con stanze colorate, piene di mobili e di decorazioni, così come gli agenti immobiliari possono sfruttare la tecnologia per mostrare le case da remoto.

Ma non sono solo i professionisti a trarre vantaggio dell’IA nel mondo dell’interior design. Anche gli utenti finali possono divertirsi a creare ambienti digitali che poi diventano realtà grazie ai progetti di fai da te, affiancando l’uso di strumenti come gli occhielli a vite per appendere su muri e legno con modelli in 3D o visualizzazione realistiche grazie all’intelligenza artificiale.

In Toscana, un esempio di IA che entra nel mondo del lavoro e del business è la recente collaborazione tra la fiorentina Pqe Group e la startup canadese Genaiz che si dedica proprio all’intelligenza artificiale. Si tratta di una collaborazione tra due aziende che vivono nel settore life sciences e tecnologico con servizi di consulenza ed organizzazione. 


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