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Attualità mercoledì 20 aprile 2022 ore 19:35

In crisi economica 7 zone della Toscana, ecco dove

Peggiorano le condizioni economiche di molte aree, con valori di Pil pro capite inferiore alla media europea e disoccupazione sensibilmente più alta



FIRENZE — Cambia la geometri toscana delle zone svantaggiate che possono attingere ad incentivi a fondo perduto, diventano sette le province che ne potranno beneficiare e ventotto i comuni coinvolti, tra conferme e nuove entrate.

La nuova geometria, valida dal 2022 fino al 2027 tiene conto delle peggiorate condizioni economiche di molte aree, con valori di Pil pro capite inferiore alla media europea e disoccupazione sensibilmente più alta.

La provincia di Pisa sarà d’ora in avanti tra le zone d’Europa che possono godere di incentivi a fondo perduto, regionali e nazionali, destinati anche alle grandi imprese, così parte delle province di Pistoia, Arezzo, Grosseto e Lucca e si sommano a Livorno e a Massa Carrara, che già lo erano.

La nuova mappa è stata disegnata a Bruxelles, l’inserimento di Pisa è stata una scelta ed una proposta della Regione Toscana che la Commissione europea ha accolto.

Con l’approvazione in giunta della delibera presentata dal presidente Giani e dall’assessore all’economia Leonardo Marras, si è chiuso l’ultimo passaggio.

“Abbiamo proposto di inserire anche parte della provincia di Pisa nelle zone svantaggiate - hanno detto presidente ed assessore - per la presenza di un settore come l’automotive che sta vivendo una difficile transizione. Poter disporre della concessione di aiuti a fondo perduto, anche rivolti alle grandi imprese, aiuterà a traghettare il settore verso un futuro orientato alle auto elettriche salvando migliaia di posti di lavoro. Inoltre dobbiamo insistere sulle aree di crisi complessa, per completare la reindustrializzazione”.

Circa il 9 per cento delle imprese del settore automobilistico in Toscana si concentra nella zona di Pisa: vale il 47,1 per cento dei dipendenti e il 39,4 per cento di tutte le entrate ed è un settore che richiederà necessariamente di una riconversione costosa, non solo in termini di ricerca e sviluppo ma anche come trasformazione di linee e prodotti, con impatto sull’intera catena.

La carta aggiornata degli aiuti di stato a finalità regionale consentirà di dispensare contributi a fondo perduto alle grandi imprese fino al 15 per cento degli investimenti fatti, su singoli progetti, il 10 per cento a Pisa. La percentuale potrà crescere di venti punti percentuali per le piccole imprese e di dieci punti per quelle di media dimensione.

A Livorno i Comuni confermati zona svantaggiata sono Piombino, Campiglia Marittima, Colle Salvetti, Rosignano Marittimo e una parte di Livorno. In provincia di Massa Carrara ne beneficeranno Massa, Carrara e Montignoso. Si tratta di province classificate anche come aree di crisi complessa. Per Pisa i territori che potranno godere degli aiuti sono Calcinaia, Casciana Terme Lari, Crespina Lorenzana, Fauglia e Pontedera; ad Arezzo il comune capoluogo, Capolona, Civitella in Val di Chiana e Laterina Pergine Valdarno; a Pistoia Agliana, Montale e Pistoia stessa; a Grosseto il comune capoluogo, Gavorrano, Scarlino e Follonica e infine in provincia di Lucca Altopascio, Capannori, Porcari e Lucca.

Il criterio di scelta è stato quello di privilegiare i comuni dove maggiore è il peso dell’industria manifatturiera rispetto alla popolazione, di fatto andando a sovrapporsi alla geometria dei vari distretti industriali. 


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