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Monitor Consiglio martedì 15 luglio 2025 ore 16:50 Spazio a cura dei gruppi politici del Consiglio regionale della Toscana
Salvini ministro delle opere inutili

"Direttissima Roma-Firenze, il governo penalizza i pendolari, la Toscana paga ancora"
FIRENZE — Anche la Toscana si troverà ad affrontare i primi disagi tra il 18 e il 23 luglio, quando 18 treni regionali e 2 Intercity saranno dirottati sulla linea lenta per i lavori nella Galleria San Donato. Ma questo è solo l’inizio. Dal 1 gennaio 2026 diventerà operativo il provvedimento dell’Autorità di Regolazione dei Trasporti (ART) che obbligherà tutti i treni regionali e interregionali a lasciare la linea Direttissima Roma-Firenze per trasferirsi sulla linea lenta, allungando tempi di percorrenza e aggravando i disservizi per migliaia di pendolari toscani.
“Sono anni che subiamo ritardi cronici, corse cancellate senza preavviso e disagi che incidono ogni giorno sulla vita di studenti e lavoratori. Come Movimento 5 Stelle Toscana non chiediamo miracoli, ma almeno viaggi dignitosi e puntuali. È ora che il trasporto regionale venga riconosciuto come un servizio pubblico essenziale, non come una voce marginale di bilancio”, dichiarano Riccardo Ricciardi, Capogruppo M5S alla Camera, Andrea Quartini, Deputato M5S, Irene Galletti, Presidente Gruppo M5S Toscana, e Tommaso Pierazzi, Coordinatore provinciale del M5S aretino.
“Il problema è politico, prima ancora che tecnico. Mentre si tagliano i servizi ai cittadini, il Ministro Matteo Salvini si ostina a inseguire progetti faraonici e inadeguati. È a pieno titolo il Ministro delle opere inutili: parla di grandi infrastrutture come la stazione Medioetruria - costosissima e scollegata dal tessuto reale della mobilità - ma ignora completamente chi ogni giorno prende il treno per andare a scuola o al lavoro. La verità è che questo governo tratta i pendolari come cittadini di serie B.”
“È il momento di cambiare rotta - concludono - e ascoltare davvero i territori. Serve un piano straordinario per il trasporto ferroviario regionale, e servono investimenti su ciò che migliora la vita delle persone, non sulle promesse elettorali senza futuro.”
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