Caso Pecci, emergono fatti sempre più gravi

FIRENZE — "Ho preso atto con disappunto che alla convocazione richiesta dal sottoscritto in Commissione Controllo a Firenze dei vertici del Pecci, affinche' riferissero sul terremoto che sta coinvolgendo il museo pratese, disposta dal Presidente Capecchi per la data odierna nei confronti del Presidente, Bini Smaghi, del Direttore, Cagol e della Responsabile dei Beni istituzionali ed attività culturali della Regione, Pianea, si sia presentata solo quest’ultima, peraltro correttamente evidenziando i limiti delle sue competenze riguardo i tanti temi in discussione, ma di fatto costringendo la Commissione a concludersi velocemente".

"Sono sempre piu' gravi le difficolta' in cui si dibattono i vertici del Pecci e lo stesso Comune di Prato e Regione Toscana, da anni inerti di fronte ad un quadro simile, non possono pensare di rimanere politicamente esenti da queste responsabilità".

Cosí interviene Massimiliano Baldini, Responsabile Cultura della Lega per la Toscana e membro della Commissione Controllo in Consiglio Regionale a Firenze.

A Prato, grazie al lavoro del Consigliere Comunale Marco Curcio, sta emergendo quanto questa istituzione, dopo quello che è successo anche al Maggio fiorentino, rappresenti plasticamente la crisi irreversibile del modello cultura del PD in Toscana.

"Presidente e Direttore hanno dato la disponibilita' a presenziare in Commissione solo per il 9 ottobre, ma si tratta di un ritardo inaccettabile visti i fatti che si stanno dipanando giorno dopo giorno, non solo a seguito dei licenziamenti dei lavoratori, poi giustamente revocati a furor di popolo, o del disavanzo di bilancio di ben ‪‪330.000‬ euro e delle critiche sulla gestione delle spese, ma anche in virtu' delle recenti acquisizioni dei verbali del Cda che parrebbero aver messo in luce gli enormi costi della transazione Perrella gia' definita da tempo malgrado le sorprendenti dichiarazioni p fornite dal Presidente Bini Smaghi che, sempre il Consigliere Curcio, ha correttamente chiesto che non venga confermato, senza tralasciare la supposta carenza di autorizzazione a verbale di alcuni incarichi ricevuti dal Direttore presso altri istituti culturali".

"E' evidente - continua il rappresentante del partito di Matteo Salvini - che si vuole sopire, anestetizzare, una vicenda che crea molto fastidio sia al PD di Prato che a quello regionale, ma che ormai e' esplosa in tutta la sua gravita'. Basta guardare ai numeri del Bilancio, sia in termini di costi che di sostegni pubblici e confrontarli con quelli delle presenze al Pecci per capire che in qualsiasi ambito privato questi amministratori non durerebbero un giorno di più al loro posto".

"Ma il Sindaco di Prato Matteo Biffoni ed il Presidente della Regione Eugenio Giani non possono pensare di nascondersi dietro il Cda del Pecci - insiste Baldini - anche loro sono responsabili di non essere intervenuti prima e di aver lasciato che la situazione degenerasse fino a questo punto. La Regione Toscana, la Maggioranza PD, addirittura, non ha mai provveduto ad eleggere il suo rappresentante nel CDA del Pecci, rinunciando alla sua stessa funzione di controllo malgrado finanzi la struttura con piu' di ‪‪700mila euro l'anno".

"Per questo motivo - conclude Massimiliano Baldini - oltre ad anticipare una visita al museo con i rappresentanti regionali e comunali della Lega, questa mattina ho chiesto al Presidente della Commissione Controllo che siano convocati anche i vertici amministrativi del Comune di Prato e della Regione Toscana, per rendere conto, dettagliatamente, della crisi del Pecci".

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