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Cronaca sabato 05 agosto 2023 ore 20:00

Kata, lo zio arrestato per il racket delle stanze

squadra mobile polizia

Sono 4 gli arresti eseguiti per le violenze nello stabile occupato da cui è scomparsa la piccola Kataleya. Perquisiti anche i genitori della bimba



FIRENZE — Lo zio materno di Kata arrestato con altre tre persone per il racket delle stanze all'interno dello stabile occupato da cui il 10 Giugno scorso è sparita la bambina e i genitori della piccola perquisiti insieme ad altre 8 persone come terzi non indagati: è la giornata chiave nelle indagini sulla scomparsa della piccola Kataleya Alvarez, 5 anni.

La bambina è svanita nel nulla nel pomeriggio di sabato 10 Giugno dall'edificio che in quel momento era abusivamente occupato, e gli inquirenti da allora indagano per sequestro di persona a scopo estorsivo. Quando è sparita era lì che la bambina abitava con la mamma e il fratellino, ed era proprio lo zio che l'aveva in custodia mentre la madre si trovava al lavoro.

Proprio nell'ambito di queste attività investigative si inquadrano gli arresti e le perquisizioni di oggi, pur se le misure di custodia cautelare in carcere si legano al racket delle stanze praticato nell'edificio. 

Gli arresti sono stati eseguiti questa mattina dalla polizia di Stato sulla base di ordinanze emesse dal giudice per le indagini preliminari di Firenze su richiesta della direzione distrettuale antimafia (Dda). 

Le ipotesi di reato

Estorsione, tentata estorsione e rapina, tentato omicidio e lesioni gravi sono le ipotesi di reato per cui si è proceduto agli arresti, condotte che sarebbero state perpetrate fra il Novembre 2022, a due mesi dall'inizio dell'occupazione abusiva, e il 28 Maggio 2023 quando un uomo si gettò in strada dal terzo piano probabilmente per sfuggire a un'aggressione. Gli arrestati appartengono tutti alla comunità peruviana.

I delitti secondo gli investigatori sarebbero stati commessi "nel quadro di una illegittima attività di compravendita del diritto di occupare le stanze, con esazione alle persone che volevano entrare di somme dai 600 ai 700 euro", agiti con ricorso alle minacce per ottenere il denaro.

E poi c'è quell'episodio del 28 Maggio scorso. Secondo la procura si è trattato di "un raid punitivo nei confronti di più occupanti". I quattro indagati avrebbero "attuato un primo pestaggio con una mazza da baseball, minacciando di morte una coppia di connazionali ove non avessero lasciato la stanza".

L'aggressione si sarebbe poi estesa ad altri occupanti di una stanza vicina. Quindi il ritorno "incappucciati nella stanza della coppia, dirigendosi minacciosamente verso la vittima designata, che per timore di essere uccisa si appendeva con le mani sul davanzale della finestra e si faceva cadere al suolo".

Polizia e carabinieri impegnati fin dal primo mattino

Circa 50 gli uomini e donne della squadra mobile che stamani hanno eseguito gli arresti. Dieci invece i decreti di perquisizione eseguiti dal nucleo investigativo dei carabinieri nei confronti di vari familiari di Kata fra cui i genitori e di altre persone in qualità di terzi non indagati.

Sarebbero state acquisite copie delle memorie dei telefonini, in particolare per investigare fra post e attività sui social.


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