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Politica mercoledì 29 luglio 2020 ore 19:45

Rimborsi ai consiglieri? Aggiungeteci le missioni

Aula del Consiglio regionale

Non solo rimborsi nel lockdown in Consiglio regionale. Spulciando la normativa, spunta anche l'indennità per chi va fuori regione per motivi d'ufficio



FIRENZE — Della storia dei rimborsi percepiti dai consiglieri regionali toscani (ma il caso è comune anche ad altre regioni) per i viaggi mai avvenuti causa lockdown dalla loro residenza alle sede del Consiglio Regionale ne avevamo già parlato il 2 aprile in un nostro articolo scritto a partire dalla richiesta di Irene Galletti, candidata presidente del M5s ai colleghi consiglieri di donare il rimborso spesa alla sanità per l'emergenza Covid.

Ripresa dalla stampa in questi giorni la questione rimborsi ha fatto esplodere un caso estivo rovente a poche settimane dalle elezioni regionali e ha scoperchiato il vaso dei rimborsi e delle indennità previste dalla legge (la legge regionale 3 del 2009). 

E' proprio spulciando quella legge che spuntano anche altre voci che si sommano ai rimborsi finiti al centro delle polemiche, cioè quelli calcolati sulla “presenza media presunta di diciotto giornate per ogni mese” del consigliere regionale. Bisogna infatti aggiungere anche i rimborsi per le "missioni" per quelli che si recano "fuori del territorio regionale per ragioni del loro ufficio". Basta scendere un po' e andare all'articolo 31 della legge: a questi consiglieri, si legge, "spetta l'indennità di missione e il rimborso delle spese nei limiti e con le modalità di cui alla presente legge". 

All'articolo 35 si spiega meglio in cosa consistono questi rimborsi: 

"Ai soggetti di cui all’articolo 1, che si recano in missione fuori dal territorio regionale spetta:

a) il rimborso delle spese di trasporto su mezzi pubblici o aereo, ove espressamente autorizzato, dietro presentazione dei relativi biglietti di viaggio;

b) il rimborso del vagone letto o cuccetta;

c) per i viaggi effettuati con automezzo proprio, un rimborso pari a un quinto del costo di un litro di benzina per ogni chilometro, calcolato con le modalità stabilite dall’Ufficio di presidenza;

d) il rimborso della spesa sostenuta per pedaggio autostradale, dietro presentazione del relativo scontrino;

e) il rimborso delle spese di taxi nell’ambito della località di missione, motivate da specifiche esigenze di servizio, dietro presentazione della relativa ricevuta;

f) il rimborso delle spese di vitto e di alloggio in albergo non di lusso, dietro presentazione delle relative ricevute"

C'è poi il "rimborso delle spese sostenute per motivi di rappresentanza o in ragione della carica ricoperta" previsto dall'articolo 36 della stessa legge mentre l'articolo 37 prevede anche i soggetti autorizzati a recarsi in missione possano "chiedere l'anticipazione delle presumibili spese" con un conguaglio a fine missione.

In sostanza par di capire che potrebbe accadere che nello stesso giorno un consigliere regionale possa percepire due rimborsi: uno per la “presenza media presunta di diciotto giornate per ogni mese” - quindi per recarsi a Firenze - ed un altro rimborso ulteriore per la "missione" "fuori del territorio regionale per ragioni del proprio ufficio" ovvero vitto ed alloggio e rimborso spese viaggio (se in auto per euro 0,32 a chilometro)

Intanto si cerca la "exit strategy" dal caso dei rimborsi, soprattutto dopo la notizia (vedi articoli correlati) che la Corte dei Conti ha avviato accertamenti sulla vicenda per capire se possa esserci un eventuale danno erariale per le somme erogate e percepite dai consiglieri. E mentre più o meno tutti i consiglieri in ordine sparso si affrettano a spiegare come hanno devoluto le somme percepite, è arrivato l'annuncio di una proposta di legge che dovrebbe mettere una toppa sulla vicenda e che sarà presentata nella seduta d'aula di domani. 

"Il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, e il presidente del Consiglio regionale, Eugenio Giani - si legge in una nota - hanno concordato che nella seduta del Consiglio in programma domani, 30 luglio, presenteranno una proposta di legge contenente disposizioni per il recupero, dalle indennità mensili future dei consiglieri dell’attuale legislatura, della quota che è stata erroneamente corrisposta nel periodo di lockdown per l’esercizio del mandato legata alla distanza tra sede del Consiglio". 

Si vedrà come andrà a finire.


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