Terza dose anche a donne incinte o che allattano

Nuova raccomandazione dell'Istituto superiore di sanità per il proseguimento della campagna vaccinale anti-Covid. Tutte le prescrizioni

ROMA — L'Istituto superiore di sanità raccomanda la dose di richiamo del vaccino anti-Covid anche alle donne incinte o che stanno allattando un bebè. Le ragioni? "Le numerose e crescenti evidenze sulla sicurezza della vaccinazione in gravidanza, sia per la madre che per il feto - spiega l'Iss - la maggiore morbosità associata alla variante Delta, la crescente circolazione del virus e il notevole abbassamento dell'età media di chi contrae l'infezione in italia".

Come il resto della popolazione, donne incinte o che allattano potranno accedere alla dose di rinforzo trascorsi 5 mesi dal completamento del ciclo vaccinale primario (due dosi dei sieri AstraZeneca, Pfizer e Moderna, una dose di quello di Johnson&Johnson).

Nel caso delle donne in gravidanza, l'Iss indica di procedere con la terza dose nel secondo e nel terzo trimestre di gravidanza mentre chi volesse procedere già durante il primo trimestre è opportuno che valuti "rischi e benefici e con un medico".

Nel caso delle neomamme, l'Iss sottolinea che non c'è alcuna necessità di interrompere l'allattamento. "La vaccinazione anti-Covid non espone il lattante a rischi e gli permette di assumere gli anticorpi contro il SarsCov2 tramite il latte - spiega l'Iss - Il neonato allattato da madre vaccinata segue il suo calendario vaccinale, senza alcuna modifica".

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