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Attualità mercoledì 22 ottobre 2014 ore 15:40

Sanità, in maggioranza il nodo è il superticket

Vertice col presidente Rossi, ma la compartecipazione dei privati divide. E così tra le possibili alternative spunta l'ipotesi dei prepensionamenti



FIRENZE — Una riunione di maggioranza che si è protratta fino a mezzanotte. Da un lato il presidente della Regione Enrico Rossi che ha confermato in toto la sua impostazione della riforma del sistema sanitario toscano, dall'altro i consiglieri che in diversi casi hanno invece sollevato perplessità e obiezioni sull'introduzione del superticket

Il risultato, alla fine, è stata una sorta di spaccatura con una parte del Pd che si è schierata con Rossi e un'altra (quella più a sinistra capitanata da Marco Ruggeri e Daniela Lastri) insieme a Sel e Comunisti Italiani su una posizione di netta contrarietà.

Una partita, insomma, su cui sarà necessario un supplemento di discussione anche se Marco Remaschi (consigliere del Pd e presidente della commissione sanità) si dice fiducioso di poter superare il problema alla radice. "Prima di tutto - spiega - dobbiamo procedere alla razionalizzazione delle Asl e dei dipartimenti. Dopo, conti alla mano, vedremo anche in base ai tagli del governo quelle che saranno le ulteriori necessità di riduzione della spesa ma non escludo che a quel punto possiamo sgombrare dal tavolo le altre ipotesi".

Parole cui si associano quelle dell'assessore regionale al diritto alla salute Luigi Marroni. "Abbiamo varie proposte che stiamo esaminando - dice - e sulla compartecipazione non siamo ancora ai dettagli. Modalità e livelli saranno da discutere ben sapendo che scelte in questo senso avranno un impatto politico e amministrativo".

Più netto, invece, il giudizio di Mauro Romanelli (gruppo Misto ma esponente di Sel). "Rossi deve andare dal presidente Renzi a dire che i tagli lineari sono inaccettabili e non si può trattare una Regione virtuosa come la  Toscana che ha già ridotto la spesa allo stesso modo di altre che invece sprecano o hanno situazioni di dissesto. Quanto al superticket, significherebbe essere la prima regione che chiede ai malati di compartecipare alle spese. Il ticket sui farmaci voleva scoraggiare l'eccessivo consumismo farmaceutico, con questo provvedimento dsi rischierebbe soltanto che i ricchi migrino verso la sanità privata lasciando il settore pubblico senza alcun vantaggio".

Un quadro in cui Rossi ha ribadito di essere disposto a valutare eventuali alternative e, in questo senso, sul tavolo è finita l'ipotesi di procedere al prepensionamento di dirigenti sanitari e personale amministrativo.


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Luigi Marroni - Dichiarazione
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