Attualità mercoledì 21 ottobre 2015 ore 17:07
Start cup, Pisa fa man bassa di premi

Ecco i primi classificati del contest tra università: un sistema di sorveglianza radar per i porti, l'internet delle cose e lo pneumatico intelligente
FIRENZE — Sono dieci gli imprenditori che hanno deciso di trasformare le ricerche fatte all'università in veri e propri prodotti pronti ad invadere il mercato e che si sono presentati allo Smart Cup, competizione organizzata dalla Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, con le Università di Siena, Firenze, Pisa, Scuola Normale Superiore di Pisa e con il supporto finanziario della Regione Toscana.
Alla fine la giuria ha dovuto scegliere 3 progetti su cui verranno concentrate le risorse pubbliche e diventeranno vere e proprie imprese innovative.
Il primo classificato è stato Echoes, un progetto dell'Università di Pisa che ha sviluppato sistemi che incrementano e rendono più efficace la sorveglianza portuale mediante l’utilizzo di sensori radar, con capacità di formazione di immagini elettromagnetiche a corto raggio.
Il secondo classificato è stato Things On Internet, anche questo nato da uno spin off dell'ateneo pisano. Si tratta di una serie di microcontrollori e sensori che interagisce sia con gli utilizzatori e l'ambiente circostante, con il supporto di infrastrutture cloud.
Al terzo posto si è piazzato invece SMART Tyre, progetto della Scuola Superiore Sant'Anna che ha realizzato un sistema integrato per monitorare lo stato di usura degli pneumatici e per avere un continuo “cruscotto” per controllare lo stato di sicurezza dell’auto, grazie a sensori innovativi.
Visto l'alto livello dei partecipanti in gara, la giuria ha deciso di premiare anche il quarto classificato. Anzi i quarti classificati. Ad aggiudicarsi la medaglia di legno in ex aequo sono stati Laborplay Srl dell'università di Firenze, che offre nuove soluzioni per valutare le risorse umane e in particolare le loro competenze “soft”, attraverso prodotti e servizi innovativi che prevedono elementi ludici e G999 esperienza che arriva da Prato, che ha realizzato macchine in grado di produrre tessuti triassiali attuando differenti tipologie di incrocio.
"Si rafforza la sinergia tra mondo della ricerca e del lavoro - ha commentato la vicepresidente della Regione, Monica Barni - che deve però essere ulteriormente favorita e potenziata".
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