E' tornato a casa il maresciallo Giangrande

PRATO — Era il 28 aprile 2013, giorno del giuramento del Governo di Enrico Letta, quando Luigi Preiti sparò sette colpi di pistola contro due carabinieri di guardia davanti a Palazzo Chigi. Uno dei carabinieri colpiti era Giuseppe Giangrande.  

Da allora per il maresciallo e la sua famiglia è iniziato un lungo calvario terminato oggi.

Giangrande, dimesso una prima volta nel dicembre 2013 dopo un lungo coma, era stato nuovamente ricoverato nella clinica di Montecatone lo scorso 5 febbraio per un aggravamento delle sue condizioni di salute.

Ora invece, pur in una condizione permanente di tetraplegia da lesione midollare, Giangrande ha superato del tutto la fase di instabilità clinica e ha raggiunto le condizioni per poter rientrare a casa, dove seguirà un percorso riabilitativo.

"Il maresciallo ha completamente superato la fase di instabilità clinica - spiegano i medici dell'istituto di Montecatone dove era assistito - ed ha raggiunto le condizioni per poter rientrare a domicilio dove, con la collaborazione dei servizi sanitari del territorio di residenza, è previsto che possa seguire un percorso riabilitativo di minore intensità". 

La figlia del maresciallo, Martina, aveva partecipato il 9 giugno scorso ai festeggiamenti del bicentenario dell'istituzione dell'Arma dei Carabinieri, in Toscana celebrati alla Caserma Baldissera, sede del comando Legione di cui Giangrande faceva parte.

Guarda il servizio relativo a quella giornata con le dichiarazioni della figlia Martina. 

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