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Attualità venerdì 16 settembre 2022 ore 11:30

Per l'olio toscano un'annata tra ripresa e rincari

olio e olive

Raccolta in recupero e olive belle e sane promettono ottimo prodotto. Su filiera e frantoi pesa il caro energia. La mappa dell'olivicoltura in Toscana



TOSCANA — La siccità aveva fatto tremare il settore olivicolo, ma ora che le piogge sono tornate l'orizzonte si schiarisce: la raccolta è in recupero e cresce rispetto al 2021 entro una forbice tra il 10% e il 20% per olive belle e sane. Certo su filiera e frantoi grava lo spettro del caro energia, e il prodotto buono e in quantità cospicue si accinge a finire nel carrello delle famiglia a un costo più alto del solito.

Insomma ecco: per l'olio toscano sarà una buona annata sotto il profilo quantiqualitativo, e a dirlo sono le stime di Coldiretti Toscana e Consorzio di Tutela dell’olio Toscano IGP all’indomani della pubblicazione del report “2022, la guerra dell’olio Made in Italy” che ha stimato un calo della produzione a livello nazionale del 30% insieme a un aumento dei costi in media del 50% per le aziende.

In Toscana si va in controtendenza: le piogge agostane hanno rilanciato l’entusiasmo degli olivicoltori che riusciranno a raccogliere più di quanto immaginato solo poche settimane prima a causa della grande siccità estiva. Il dato definitivo sulle rese si avrà solo ad autunno inoltrato, dopo il grosso della raccolta in programma tra la fine di Ottobre e il mese di Novembre. 

Rispetto ad un’annata media che in Toscana si aggira intorno ai 150.000-170.000 quintali, la prossima raccolta dovrebbe portare nei frantoi tra i 110.000 e i 120.000 quintali, sotto media certo ma in aumento rispetto ai 100.000 quintali di olive raccolte nel 2021. Lo stress idrico patito in estate è stato imponente, ma le piante di olivo si sono riprese rapidamente dimostrando una straordinaria resilienza. Il caldo poi ha tenuto alla larga la mosca olearia.

L'export che traina il Made in Tuscany

Le esportazioni di olio trainano il Made in Tuscany nel mondo. Con 464 milioni di euro di prodotto venduto all’estero nei primi 6 mesi del 2022, il 30% in più rispetto allo stesso periodo del 2021, la Toscana si piazza al primo posto con quasi un terzo dell’intero valore esportato a livello nazionale tra Gennaio e Giugno. 

La mappa dell'olio toscano

“Se pur con differenze tra zona a zona dalla costa all’entroterra, in conseguenza dei tanti microclimi che caratterizzano la nostra regione, possiamo dire che in questo momento la prossima annata olivicola ha imboccato la direzione giusta. La Toscana è in controtendenza rispetto ad un quadro nazionale negativo", spiega Fabrizio Filippi, presidente Coldiretti Toscana. 

La coltivazione dell’olivo è diffusa in tutta la Toscana con circa 100mila ettari di superficie coltivata, situati per il 90% in zone collinari o di bassa montagna e distribuiti prevalentemente nelle province di Firenze, Grosseto, Siena e Arezzo

Oltre 50mila aziende coltivano olivi, ma il 43% ha una superficie inferiore all’ettaro, il 60% inferiore a due ettari. Sono 5 le Dop e Igp degli oli extravergini di oliva, registrate dall’Unione europea, che si riferiscono a zone di produzione comprese nel territorio regionale. Si tratta del Chianti Classico Dop, Terre di Siena Dop, Lucca Dop, Seggiano Dop e del Toscano IGP, la più importante produzione di qualità a livello nazionale con oltre 9.000 tra produttori e trasformatori, su 23.160 totali a livello nazionale e 7 milioni le piante iscritte al Consorzio di Tutela.


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