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Attualità sabato 04 novembre 2017 ore 16:13

Da tutta Italia con Snoopy nel cuore VIDEO

Le associazioni animaliste hanno sfilato oggi a Livrono per chiedere giustizia per Snoopy, il cane ucciso sul suo terrazzo da un colpo di carabina



LIVORNO — La manifestazione nazionale "Per non dimenticare Snoopy" è stata organizzata da Animalisti Italiani Onlus è ha trovato il sostegno Enpa, Leal, Lndc, Leidaa, Lav e Oipa. Dopo il concentramento in piazza Grande, dove il sindaco Filippo Nogarin ha portato il saluto e la vicinanza dell'amministrazione comunale, i manifestanti hanno sfilato per le vie della città fino alla Terrazza Mascagni.

Con l'iniziativa di oggi gli animalisti hanno voluto ribadire la necessità di inasprire le pene per chi maltratta o, nel caso di Snoopy, uccide gli animali, esprimendo anche vicinanza alla famiglia Lucisano, la famiglia di Snoopy, il cane meticcio ucciso sul balcone della sua casa di Livorno da un colpo di carabina sparato da un vicino.

"Il giudice di Livorno - hanno spiegato gli organizzatori - ha purtroppo accettato la richiesta di messa alla prova che di fatto ha sospeso il processo", motivo per cui colui che ha sparato, "a seguito del suo gesto, svolgerà soltanto otto mesi di servizi sociali e corrisponderà un irrisorio risarcimento alla famiglia Lucisano, mantenendo al tempo stesso la sua fedina penale immacolata. Otto mesi di servizi sociali nonostante abbia spezzato la vita di una creatura innocente che non stava dando fastidio a nessuno. Una creatura uccisa sul balcone della sua casa".

“Con questa manifestazione - proseguono gli organizzatori - si vuole tenere alta l’attenzione dell’opinione pubblica su un crimine così efferato come l’uccisione del cane Snoopy. Allo stesso tempo, abbiamo deciso di scendere in piazza perché le Istituzioni Italiane devono, una volta per tutte, approvare una legge seria che preveda pene severissime e certe per chi si macchia di reati del genere. Chi si arroga il diritto di togliere la vita a qualcuno deve andare in carcere. Chi uccide un essere vivente è, a tutti gli effetti, un assassino, e in quanto tale non può cavarsela solo con qualche mese di servizi sociali e una somma simbolica di risarcimento".


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