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Cronaca sabato 23 febbraio 2019 ore 13:36

Otto cavalli morti misteriosamente

Cavalli allo stato brado (foto di repertorio)

L'associazione onlus Ihp (Italian Horse Protection), da poco stabilitasi a Tignano, si è vista costretta a rivolgersi ai carabinieri



VOLTERRA — C'è mistero, oltre che grande dispiacere, attorno alla morte di otto cavalli tenuti allo stato brado a Tignano, nel Volterrano, dall'associazione Ihp (Italian Horse Protection), onlus alla quale vengono affidati cavalli o dai proprietari o a seguito di sequestri giudiziari.

Le morti sarebbero avvenute nel corso delle ultime settimane, da quando l'associazione ha trasferito i cavalli dalla vecchia sede di Montaione a quella nuova di Tignano.

"All’inizio di gennaio - hanno raccontato dall'associazione -, subito dopo il trasferimento nei nuovi bellissimi terreni di Tignano, ben otto dei cavalli affidati alle cure di Ihp sono morti all’improvviso, senza avere presentato nessun sintomo di malessere e senza essere affetti da alcuna patologia. Come potete immaginare, abbiamo provveduto immediatamente a inviare campioni e corpi presso laboratori e istituti di ricerca per fare autopsie e analisi. Contemporaneamente ci siamo rivolti alle Forze dell’Ordine e alle autorità sanitarie locali e nazionali, visto che la dinamica delle morti rendeva palese che si trattasse di un avvelenamento. Abbiamo anche sporto denuncia contro ignoti, perché tra le ipotesi vi è quella di un gesto doloso. Abbiamo inoltre limitato gli spazi e i movimenti degli altri cavalli, decidendo anche di chiuderli di notte in due capannoni chiusi a chiave, in attesa di conoscere le cause dei decessi e intervenire di conseguenza".

"Purtroppo - proseguono dalla onlus Ihp - ad oggi non è ancora chiaro cosa sia successo. Per quanto possa sembrarci assurdo, gli esami autoptici non hanno fornito dati sufficienti per seguire una pista specifica e gli altri rilevamenti effettuati sui terreni non hanno ancora permesso di identificare possibili cause. Stiamo verificando tutte le ipotesi possibili. In queste settimane vari esperti hanno analizzato minuziosamente terreni, piante, alghe e falde acquifere presenti nei terreni per verificare la presenza di sostanze tossiche. Non è stato riscontrato nulla di inusuale o potenzialmente letale".

"Alcune analisi su sangue e tessuti sono state effettuate da laboratori sia in Italia che all’estero ma i dati emersi finora non forniscono risposte sufficienti: per questo motivo stiamo chiedendo con forza da molti giorni ai veterinari e alle autorità di accelerare e ulteriormente approfondire le ricerche. Finora neanche le indagini delle Forze dell’Ordine hanno condotto a nulla. Escluse origini virali o infettive, resta la diagnosi di intossicazione acuta, troppo vaga però per dirsi soddisfacente. Nel frattempo il livello di mobilitazione e stress è difficile da descrivere: la gestione di oltre 50 cavalli è sempre complicata, ma l’impossibilità di lasciarli pascolare liberamente moltiplica il lavoro e crea la necessità di prevenire incidenti generati dalle condizioni anomale del momento attuale. Stiamo garantendo periodi quotidiani di rilascio in aree recintate per tutti i cavalli ma siamo lontani dalla situazione ottimale a cui vogliamo tornare al più presto possibile. Nessuno degli altri cavalli ha mai manifestato sintomi di alcun tipo, pur avendo condiviso pascoli e acqua con gli 8 deceduti, nei giorni successivi al trasloco".

"Per noi di IHP - concludono dall'associazione -, che facciamo del benessere del cavallo il pilastro della nostra missione, una situazione del genere è al limite del sopportabile. Ma dobbiamo continuare a lottare finché chiarezza, ed eventualmente giustizia, non saranno fatte. D'altronde lottare per i diritti dei cavalli è la nostra missione, e per quanto queste morti assurde possano averci ferito, e possano aver ferito voi che ora ne venite a conoscenza, noi non ci arrendiamo. Lo dobbiamo ai cavalli, che non meritavano di certo di morire così. E lo dobbiamo a voi, che in noi riponete la vostra fiducia. In queste settimane abbiamo deciso di tenere la notizia riservata per evitare possibili problemi alle indagini, ma crediamo che a questo punto sia doveroso parlarne apertamente perché tutto ciò che poteva essere fatto sinora non ha condotto a risposte definitive e la situazione continua a essere emergenziale".


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