Attualità martedì 21 giugno 2016 ore 18:33
"La politica si occupi di Nuova Banca Etruria"
I responsabili sindacali aziendali lanciano l'appello: ora che anche le elezioni sono finite, è necessario lavorare per l'istituto di credito
AREZZO — Preoccupazione e rabbia nelle parole dei responsabili sindacali aziendali di Nuova Banca Etruria, Elisa Artusio (First Cisl), Maria Agueci (Fisac Cgil), Giovanni Dell'Aquila (Uilca), Giovanni Lorito (Fabi). Il loro appello è per la politica e i politici.
"Anche i ballottaggi sono archiviati, quindi Arezzo ed i guai della Banca cittadina non sono più utilizzabili a fini elettorali. Ora ci aspettiamo che lor signori i politici: nazionali, regionali o locali che siano, provino ad occuparsi concretamente e non solo a parole di noi con la serietà che un dramma sociale di queste proporzioni richiede.
Fra pochi giorni - dicono i sindacati - arriverà un compratore, quasi sicuramente straniero, che vorremmo si approcciasse a questo territorio, alla sua banca e ai suoi dipendenti, con occhi e soprattutto orecchie sgombri dalle tante strumentalizzazioni di cui, fin dall'inizio, siamo stati oggetto. Tramite noi e le altre 3 banche compagne di sventura in quel tragico 22 novembre, la politica ha già dimostrato che il tanto famigerato bail-in non è, alla luce dei fatti, ulteriormente praticabile.
Dopo di noi, per salvare BPVI e Veneto Banca si sono dovuti inventare il Fondo Atlante - continua la nota - dopo di noi anche l'intervento del Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi, per il recente salvataggio di Cassa di Risparmio di Cesena, Cassa San Miniato e Cassa di Risparmio di Rimini, è miracolosamente tornato a non essere “aiuto di Stato”.
Con il tanto atteso acquirente i Sindacati aziendali di Nuova Banca Etruria Spa non potranno confrontarsi se non a processo di vendita già concluso. Chiediamo che chi ha voce in capitolo rappresenti la nostra situazione per quella che veramente è, e non solo per come è stato conveniente farla apparire.
Ricordiamo - dicono i sindacati - che Nuova Banca Etruria Spa, al fine di ridurre il costo del lavoro, ha già utilizzato ampiamente il fondo esuberi di settore, totalmente autofinanziato. Inoltre, i dipendenti hanno età ed inquadramenti molto bassi, a fronte di una professionalità universalmente riconosciuta, che ha consentito di mantenere, nonostante tutto, un importante e corretto rapporto di fiducia con la clientela.
La territorialità, da non confondere con la mera aretinità, è un valore da coltivare ed alimentare a beneficio delle economie locali. Tutto questo - continua la nota sindacale - passa necessariamente per il mantenimento del Centro Direzionale di via Calamandrei e per il rafforzamento della rete commerciale, attualmente sottodimensionata rispetto alle esigenze.
Visto che i lavoratori di Nuova Banca Etruria hanno già dimostrato grande responsabilità accollandosi enormi sacrifici, sia economici che professionali, per la sopravvivenza della Banca, ci aspettiamo che i politici, tutti, dimostrino altrettanta responsabilità, facendosi finalmente carico della positiva soluzione della vicenda. Noi i compiti a casa li abbiamo già fatti....ora tocca alla Politica" concludono i sindacati.
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