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Monitor Consiglio venerdì 10 novembre 2023 ore 20:11 Spazio a cura dei gruppi politici del Consiglio regionale della Toscana

La Regione si fa dettare la linea dall'Anpi

Elena Meini
Elena Meini

"L'Associazione nazionale Partigiani d'Italia non può arrogarsi il diritto di bloccare iniziative avallate dalla Regione Toscana"



FIRENZE — “L’Associazione nazionale Partigiani d’Italia gode di significative sovvenzioni pubbliche che le permettono di realizzare progetti talvolta discutibili, come nel caso del ricordo delle vittime delle Foibe e dell’esodo giuliano-dalmata e istriano. Che ora si arroghi anche il diritto di bloccare iniziative avallate dalla Regione è decisamente troppo. Ed è inaccettabile che la Regione subisca l'arroganza di un’associazione senza far valere il suo ruolo, così come accaduto nei giorni scorsi a Massa”.

Così Elena Meini, capogruppo della Lega nel Consiglio regionale della Toscana, commentando la vicenda che vede al centro l’artista massese Fabio Cristiani, autore di uno spettacolo sulla Costituzione italiana da portare nelle scuole nell’ambito di un progetto regionale, stoppato a causa del veto posto dall’Anpi massese. Vicenda che arriverà sul tavolo del Consiglio regionale grazie a un’interrogazione presentata dalla stessa Meini.

Ma ripercorriamo i fatti: nel 2021, in vista del settantacinquesimo anniversario della Costituzione, la Regione Toscana decide di varare un progetto di conoscenza e formazione scolastica che si concretizza in iniziative per la promozione di percorsi tematici di riscoperta dei luoghi della memoria e la divulgazione dei valori fondanti la Costituzione Italiana da tenersi nelle scuole della regione. A siglare il Protocollo d’Intesa per l’attuazione del progetto, intitolato “La Costituzione si impara a scuola”, sono la Regione Toscana, l’Ufficio Scolastico Regiobale per la Toscana, Anci e Upi Toscana, gli Atenei e le Scuole di formazione superiore ed enti attivi nel campo della ricerca e della memoria storica, tra cui l'Associazione Nazionale Partigiani e l'Istituto Storico della Reaistenza.

Sono proprio queste due realtà, assieme a Regione e Provincia, a dover vagliare e approvare i singoli progetti avanzati, tra cui lo spettacolo “75 e non li dimostro”, destinato agli alunni delle scuole di Massa e proposto da Fabio Cristiani, apprezzato artista locale e iscritto da decenni all’Anpi del capoluogo apuano. Progetto che riceve l’assenso di Regione Toscana, Provincia di Massa, Istituto storico della Resistenza Apuana, ma non dell’Anpi locale. Le ragioni del veto non sono riconducibili al valore dello spettacolo, ma all’artista stesso, vale la pena ricordarlo, iscritto all’associazione da tempo.

Per comprenderlo è necessario fare un altro salto indietro nel tempo: nel 2019 il Comune di Massa decise di collocare nel Parco dei Quercioli una stele di marmo su cui sono incisi dei versi di una poesia, “Primavera di Massa”: una dedica alla bellezza della città firmata dal poeta e commediografo Ubaldo Bellugi. Una decisione che sollevò un vespaio di polemiche in quanto Bellugi fu anche podestà della città durante il fascismo, interrompendo l’impegno politico nel ’38 per dedicarsi poi per decenni alla sola attività di scrittura, in particolare con opere dialettali. Un poeta e scrittore apprezzato da tutta la città, a prescindere dalla politica, tanto che negli anni ’90 la giunta comunale di centrosinistra intraprese l’iter per dedicargli una piazza, giudicata positivamente anche dagli allora vertici dell’Anpi locale.

Ma la damnatio memoriae è sempre dietro l’angolo e, a distanza di due decenni, e oltre trenta anni dalla sua morte, la sola idea di collocare una poesia di Bellugi in un parco pubblico, destinato a celebrare la vivace letteratura dialettale massese, ha riacceso gli animi. Tra i tanti a difendere l’iniziativa del Comune, guidato dal sindaco Persiani, proprio Fabio Cristiani.

"Una colpa inemendabile per la sezione massese dell’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia che, nei giorni scorsi ha messo il veto sullo spettacolo sulla Costituzione opera di un suo iscritto - spiega Elena Meini - O per meglio dire di un ex iscritto, perché a quanto pare, senza comunicarglielo, l’Anpi avrebbe sospeso Cristiani perché “persona sospetta di non fedeltà democratica e antifascista. Non è persona degna e non gradita”. Tutto per aver sposato un’iniziativa di valorizzazione del patrimonio culturale locale intrapresa della giunta comunale di centrodestra".

“Secondo questa folle logica, allora, anche dedicare uno spettacolo a un poeta notoriamente vicino al fascismo come Ezra Pound, recentemente andato in scena nel Teatro della Pergola, sarebbe meritevole di una condanna morale. Fortunatamente non sempre è così, perché l’arte e la cultura non hanno colore politico. Ma se ormai siamo abituati a vedere Anpi distribuire senza diritto patenti di democraticità, non è ammissibile che la Regione Toscana si faccia dettare la linea da un’associazione che, per di più, campa su finanziamenti pubblici significativi” conclude Meini.


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