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Cronaca mercoledì 08 settembre 2021 ore 20:20

Chiara ha lottato con l'assassino, traumi sul torace, la nuca e l'addome

Chiara Ugolini
Chiara Ugolini - foto da Facebook

L'autopsia ha portato alla luce che la ragazza, prima di morire, ha avuto una lunga e violenta colluttazione col suo aggressore



VERONA — Chiara Ugolini è morta dopo aver lottato a lungo con il suo assassino, una colluttazione violentissima durante la quale chi l'ha aggredita le ha inferto colpi alla nuca, al torace e all'addome, procurandole traumi in molte parti del corpo. Poi l'epilogo, lo strofinaccio infilato in bocca per impedirle di urlare, inzuppato di candeggina o di un'altra sostanza corrosiva che, forse, le è stata anche versata a forza fra le labbra.

Questi nuovi, agghiaccianti particolari sull'omicidio della ragazza di 27 anni trovata senza vita dal fidanzato nella sua abitazione di Calmasino di Bardolino, sul lago di Garda, sono emersi dall'autopsia effettuata oggi. L'esame, in questa fase, non ha permesso di individuare una precisa causa di morte - nessuna delle ferite, da sola, avrebbe potuto ucciderla - ma ha consentito di mettere meglio a fuoco gli ultimi minuti di vita di Chiara.

Per l'omicidio è indiziato un vicino di casa, Emanuele Pellizzeri, 38 anni, fermato a Firenze, sulla A1, poche dopo il delitto, mentre cercava di fuggire a bordo della sua Yamaha; secondo la ricostruzione degli inquirenti l'uomo si sarebbe introdotto nell'appartamento di Chiara utilizzando una delle finestre di servizio del piccolo condominio, che gli ha consentito di raggiungere agevolmente il balcone dell'appartamento della giovane coppia. Chiara, in quel momento, era da sola.

Pellizzeri ora è rinchiuso nel carcere di Sollicciano; oggi è stato interrogato dal giudice per le indagini preliminari ma si è avvalso della facoltà di non rispondere. "Il mio cliente non vuole sottrarsi alle sue responsabilità - ha spiegato il suo avvocato, Mattia Guidato - Non ha risposto perchè è ancora sotto shock ma nei prossimi giorni parlerà col giudice, è disponibile a collaborare".

Domenica scorsa, dopo il fermo, Pellizzeri ha ammesso con le forze dell'ordine di essersi introdotto nell'abitazione di Chiara nel pomeriggio di domenica ma ha negato di averla aggredita, dichiarando di averle solo dato una spinta quando lei lo ha scoperto. Vedremo nei prossimi giorni se confermerà questa versione che contrasta apertamente con quanto emerso dall'autopsia.

Al termine dell'interrogatorio il gip ha convalidato il fermo disponendo la custodia cautelare in carcere del 38enne per scongiurare una nuova fuga e sottolineando, nell'ordinanza, le aggravanti con cui avrebbe agito: la crudeltà e i motivi abietti. Pellizzeri non ha spiegato con quali intenzioni è entrato nell'abitazione della vittima. Ma l'ipotesi degli inquirenti è che si sia trattato di un'aggressione a sfondo sessuale.


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