Attualità martedì 11 marzo 2014 ore 11:59
Commercio, l'emorragia continua
Nei primi due mesi del 2014, in Toscana hanno chiuso quasi 900 imprese, 15 al giorno, gestite spesso da donne e uomini over 50. Dati Confesercenti
Il saldo fra apertura e chiusura di aziende commerciali è negativo in tutti i settori e le tipologie di impresa prese in esame dall'Osservatorio Confesercenti. Perfino i commercianti ambulanti, che finora ad oggi erano andati controtendenza, hanno chiuso il bimestre in rosso e per la prima volta il commercio on line ha registrato gravi perdite. Il bilancio peggiore pero' è a carico dei negozi al dettaglio che non vendono generi alimentari.
Complessivamente, nel primo bimestre 2014, in Toscana hanno chiuso 896 imprese contro appena 214 aperture. Ad avviare nuove attività piu' frequentemente sono stati giovani e stranieri. Le province toscane dove il saldo fra chiusure e aperture è piu' negativo sono quelle di Firenze (-179), Pisa (-107), Livorno (-71) e Lucca (-62).
A livello nazionale, l'Osservatorio Confesercenti segnala 29.000 cessazioni contro 11.413 aperture.
''Il 2013 è stato l'ennesimo anno di crisi piena, con un calo del Pil e soprattutto dei consumi peggiore del previsto - ha commentato Massimo Vivoli, presidente Confesercenti Toscana - Dopo il Natale fiacco, molti imprenditori hanno ritenuto di non affrontare il nuovo anno''. ''La recessione della domanda non va assolutamente sottovalutata - ha detto Vivoli - Per questo è necessario un taglio al cuneo fiscale per restituire agli italiani un po' di risorse e far ripartire i consumi''.
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