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Bucarest, la voragine si apre all'improvviso: cadono mamma e figlio
Bucarest, la voragine si apre all'improvviso: cadono mamma e figlio

Cronaca sabato 29 ottobre 2016 ore 20:15

"La morte di mia madre, comunicata il giorno dopo"

La lettera di Mario Ferrari, sindaco di Portoferraio, che denuncia la condotta dell'azienda ospedaliera nell'occasione del lutto che lo ha colpito



PORTOFERRAIO — La battaglia per una sanità diversa, Mario Ferrari, l'ha combattuta e la sta combattendo nelle stanze decisionali: in veste di sindaco ha aperto e continuato scontri continui con i vertici dell'Asl che hanno riempito le pagine dei giornali.

Ma questa volta la sua battaglia è senza la fascia tricolore e con addosso solo i panni del figlio.

La vicenda, strettamente personale e che Ferrari ha deciso di rendere pubblica tramite una lettera, comincia lo scorso 21 settembre quando l'anziana madre, Artemara Ghelardini in Ferrari, viene ricoverata d'urgenza nella prima mattina a causa di un problema respiratorio: "Fino a quel momento aveva fatto la sua vita normale in totale autonomia e senza alcun manifesto problema" scrive il sindaco.

Alla donna viene diagnosticato, dopo il ricovero, un carninoma tiroideo che stava ostruendo la trachea impedendo la respirazione. "Sono stati dei momenti concitati - continua la lettera - per decidere dove trasferire la paziente dopo che era stata intubata, se a Piombino o a Livorno o a Pisa dove però non si riesce a trasmettere la Tac per permettere la valutazione agli specialisti di Cisanello".

Intorno alle 14.30, dopo mezza giornata di pronto soccorso occupato, con l'elicottero allertato, al sindaco viene indicato come risolvere il problema. "Un sistema alternativo alla rete informatica di questa grande azienda - ricorda Ferrari - avvalersi di una staffetta, di un'autoambulanza. Alla fine lo staff medico mi guarda e mi dice "per una mamma si fa tutto" per cui alle 14.55 divengo la staffetta volontaria che porterà la Tac a Pisa. 

Mi precipito al porto per prendere la prima nave utile che mi vede consegnare alle 18.30, nelle mani del dott. Ribechini la busta sigillata che contiene la Tac di mia madre". 

Nel frattempo la madre era stata trasferita in elicottero a Piombino dove, il giorno 27, il dott. Pallini eseguì un intervento risolvendo la fase acuta della malattia.

"Il peggio sembrava passato - continua Ferrari - il 3 ottobre è rientrata all'ospedale di Portoferraio e il 4 ha interagito con i familiari salutandoli al termine dell'orario di visita, intorno alle 20".

"Il 5 ottobre, vengo raggiunto alle 5.26 da una telefonata con la quale mi si invitava a raggiungere la sede dell'ospedale senza indicare il motivo o senza evidenziare una particolare urgenza. 

Alle 5.50 raggiungo il reparto nel quale due infermieri mi dicono di attendere in quanto avrebbero contattato il medico di turno. Il medico arriva intorno alle 6.30 e mi comunica che mia madre era venuta meno quella notte, intorno all'1.30 - 2".

Un brutto colpo per Ferrari che però va avanti. "Mi faccio forza e comincio le procedure del caso come contattare l'impresa funebre, prendere il vestito per lei. etc. Al rientro nella camera mortuaria mi viene spontaneo far notare al responsabile dell'impresa funebre che il necrologio che avevano appeso all'ingresso del locale era sbagliato poichè riportava la data del 4 e non del 5 come mi aveva comunicato il medico di turno. 

L'impiegato mi mostra così il certificato di morte che dimostra come la morte era avvenuta il giorno prima contrariamente a quanto mi aveva detto il medico in ospedale".

Ferrari a questo punto torna vestire per un momento l'abito di sindaco e indirizza la sua lettera al Presidente della Regione Toscana, all’assessore regionale alla salute, al direttore generale della Asl Toscana Nord Ovest, al responsabile del presidio ospedaliero elbano, al responsabile di zona distretto Elba e al presidente della conferenza dei sindaci.

"A questo punto vorrei una risposta:

E' normale che un parente si debba recare all'ospedale di Cisanello a Pisa per portare una Tac di un paziente che rischia la vita nell'ospedale di Portoferraio perchè il sistema informatico non funziona?

E' normale avvisare i parenti di una persona morta il mattino del giorno dopo?

E' normale che ad oggi non mi siano stati restituiti gli effetti personali?"

"Dinanzi alla morte - conclude Ferrari - non si può fare niente se non subire le modalità con le quali viene comunicata e la comunicazione è importante. Si è già fortunati rispetto a chi non ha neanche la notizia della scomparsa di un proprio caro facendo così saltare l'anello di contatto spirituale che unisce la vita con la morte".


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